E’ già retromarcia sulla decisione di lasciare la revisione dei bilanci dei partiti ai partiti stessi, presa ieri in sede di approvazione del regolamento apposito alla Camera dei deputati. Decisione che aveva già fatto alzare le contestazioni di tutti coloro che da mesi hanno messo sotto processo la “casta” dei politici. Il ricordo dei recenti scandali che hanno coinvolto diversi tesorieri di gruppi politici è evidentemente troppo fresco. Era insomma successo che la giunta per il regolamento di Montecitorio, nonostante il parere opposto del presidente della Camera Gianfranco Fini, avesse stabilito che a rivedere i bilanci dei partiti fosse la Camera stessa, cioè i gruppi politici. Dapprima il Pd, seguito poi da Udc , Lega e Idv, aveva invece comunicato che avrebbe comunque fatto esaminare il proprio bilancio da una apposita società di revisione dei bilanci esterni. Il Pdl invece taceva. Adesso arriva il contrordine: si cambia la norma del regolamento e si decide che tutti i gruppi politici affideranno la revisione dei propri bilanci a società apposite esterne al Parlamento e ai partiti stessi. Ha espresso parere positivo il ministro dei rapporti con il Parlamento Piero Giarda, che ha sottolineato come la saggezza deve prima o poi prevalere in tutti. “La saggezza prima o poi si afferma nella vita di tutti e gli echi di queste loro decisioni poi si trasferiscono nel Paese e non sono positivi per cui penso che si troverà una soluzione”. Il portavoce del presidente della Camera, che preside anche la giunta sui regolamenti, ha fatto sapere da parte sua che la giunta ha votato compatta e all’unanimità di adottare il cosiddetto “testo Bressa-Leone e di integrarlo con il principio della verifica dei bilanci dei gruppi da parte di una società esterna”. Approvato dunque il testo dei relatori Gianclaudio Bressa (Pd) e Antonio Leone (Pdl), integrato con il principio della verifica dei bilanci dei gruppi tramite una società esterna. I lavori sono al momento sospesi e riprenderanno fra poco per formulare il testo definitivo approvato da tutte le parti politiche.
Evidentemente tutti i gruppi politici non hanno potuto non notare l’alzata di scudi fatta oggi da tutti o quasi i media così come le propteste e le polemiche che si sono subito diffuse ieri sui social network quando era stato comunicato che i partiti si sarebbero approvati da soli i propri bilanci. Che, ricordiamolo, sono bilanci fatti con i soldi pubblici.