Il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, ha annunciato la scelta “irrevocabile” di rassegnare le dimissioni. Nel corso di una conferenza stampa ha dichiarato: “Comunico solo stasera ciò che avevo comunicato ieri alle 18 a Napolitano e alle 19.30 a palazzo Chigi a Monti e che ho atteso per comunicarlo a voi prima di incontrare i leader della coalizione che mi sostiene. La decisione è irrevocabile”.



Quindi una rivendicazione del governatore: “Arriviamo qui puliti. La giunta ha operato bene e ha portato risultati importanti. La giunta interrompe la sua azione a causa di un Consiglio che non considero più degno. Questi signori li mando a casa io senza aspettare ulteriori sceneggiate, con questi malfattori io non ho nulla a che fare”. La Polverini ha ripetuto: “Arriviamo qui puliti. Mai avrei immaginato che con quelle ingenti risorse tutti, nessuno escluso, facessero spese sconsiderate ed esose. Ho aspettato oggi anche per vedere le falsità dell’opposizione. Oggi potevano consegnare le loro dimissioni al segretario generale della Regione Lazio: né Pd, né Idv, né Sel lo hanno fatto, ma hanno tentato di scaricare le responsabilità sulla giunta”.



“Con il blocco della mia azione riformatrice ci saranno gravi ripercussioni sul Paese – ha aggiunto il presidente -: abbiamo fatto 5 miliardi di tagli perché lo volevamo e perché abbiamo avuto come effetto il dimezzamento del disavanzo sanitario portandolo a 700 milioni”. La Polverini ha anche promesso di raccontare tutta la verità: “Adesso mi sento libera, mi sentivo intrappolata come in una gabbia. Da domani ciò che ho visto lo dirò. Le ostriche viaggiavano comodamente già nella giunta prima di me, quindi io non ci sto, non ci sto alle similitudini e nessuno si permetta di dire una parola su me e i miei collaboratori”.



Poi un passaggio più politico: “Questa storia nasce per una faida interna al Pdl che non consegnò la lista alle elezioni e che ci ha consegnato un dibattito interno, oltretutto con personaggi ameni che si aggiravano per l’Europa”. Nelle decisioni di rassegnare le dimissioni sarebbero state decisive le dichiarazioni di Pier Ferdinando Casini al Tg3.

“Il mio giudizio – aveva affermato Casini – è che dopo il marcio che è emerso, con la cupola che è venuta fuori, qualcosa di schifoso, bisogna restituire la parola ai cittadini. Questa è la mia opinione, posso anche andare in minoranza”. E ha aggiunto il leader dell’Udc: “Io mi auguro che il presidente Polverini faccia un gesto di dignità e ridia la parola ai cittadini laziali”.