Si riapre la polemica che divide ormai da tempo Giovanni Favia, consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, e Beppe Grillo. Polemica nata all’indomani delle dichiarazioni fuori onda del consigliere rese note a sua insaputa, in cui criticava duramente la leadership del movimento, definendola priva di democrazia interna. Toni duri, Beppe Grillo replicava che Favia poteva anche andarsene se non gli stava bene, diversi grillini che si schieravano con Favia, la nascita di un raggruppamento di ex grillini ostili a Grillo, la richiesta di un congresso aperto e pubblico in cui discutere la linea del partito. Favia adesso rilascia nuove dichiarazioni in cui esprime l’impossibilità di avere un dialogo con Grillo, che avrebbe, dice, alzato un vero e proprio muro nei suoi confronti. Nonostante questo lui non lascia il movimento e rimane al suo posto di consigliere regionale. Favia ha parlato oggi al programma “24Mattino – l’Italia si desta” su Radio 24. Fra le altre cose, ha detto che spera ancora di poter riconquistare la fiducia di Grillo, quando questi avrà messo da parte emotività e rancore. Ma i difetti che ognuno ha, ha aggiunto, rimangono: siamo esseri umani. Con questo forse intenndendo che sarà difficile arrivare a una pace con il suo leader. Dal punto di vista politico, ha aggiunto, il fatto di avere o no la fiducia di Beppe Grillo non tocca la sua appartenenza al movimento: “Beppe Grillo è padrone del logo, ma non è padrone del movimento. Il movimento l’abbiamo creato mattone su mattone sul territorio, io sono stato eletto da una lista civica”. Fu Beppe Grillo a nominarlo come candidato presidente della Regione, ma, dice Favia, si tennero delle primarie: lo hanno dunque scelto i cittadini, il rispetto lo deve solo a loro, ha concluso. Al momento non ci sono ancora repliche da parte di Beppe Grillo, che quasi sicuramente non mancheranno, e nel suo modo preferito: tramite il suo blog ufficiale. Recentemente Beppe Grillo ha tenuto un comizio proprio a Parma, la città dove è sindaco un grillino, nella regione di cui Favia è consigliere regionale. Si è potuto notare la scarsa partecipazione di persone, che qualcuno ha stigmatizzato come segno della crisi interna che vive il movimento.



La polemica di Favia riguarda anche il pensatore e stratega di marketing del movimento, Casalegno, da molti accusato di esercitare una sorta di controllo totale sul partito e sulle sue scelte politiche.

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