Freddezza glaciale dal mondo della politica dopo che dall’America Mario Monti si è detto pronto, qualora gli venisse chiesto, a fare di nuovo il capo del governo. Un cambiamento di rotta sorprendente, dato che lo stesso Premier aveva nei mesi precedenti sempre negato la volontà di candidarsi o di continuare la sua esperienza a Palazzo Chigi. L’unico partito, com’è noto, pronto a sostenere un Monti bis è l’Udc, che, in assenza del Professore, aveva persino individuato in Emma Marcegaglia, ex Presidente di Confindustria, “il nuovo Monti”. Le altre forze politiche sembrano voler respingere qualsiasi “rinnovo” del governo tecnico prima delle elezioni. Per Antonio Di Pietro, se Monti vuole governare deve candidarsi; e di sicuro non avrà l’appoggio dell’Italia dei Valori. Per Matteo Renzi, le parole di Monti vanno inquadrate in un tentativo di rassicurare i mercati e non in una vera discesa in campo politico, mentre Pierluigi Bersani chiarisce che l’Italia non può vivere eternamente in uno stato di emergenza che richiede la presenza di un governo tecnico. Ma nel Pd, come all’interno del Pdl, non manca chi vede nell’attuale Premier la persona migliore per guidare l’Italia nel caso dalle urne esca un risultato che renda impossibile la formazione di una maggioranza di governo. Per il sondaggista Nicola Piepoli, contattato da ilsussidiario.net, è praticamente scontato l’avvento di un governo Monti-bis. Pur non avendo ancora avuto la possibilità di raccogliere dei dati specifici sul tema, “sono pronto a scommettere sul ritorno di Monti a Palazzo Chigi”.



Passando invece a numeri e sondaggi reali, riguardanti partiti e leader politici, Piepoli conferma quella tendenza negativa che sembra aver colpito il Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo. “Il Movimento Cinque Stelle tende lievemente a scendere di settimana in settimana. Anche se lievemente. Dopo essere cresciuto una settimana dopo l’altra, adesso il trend si è invertito, con una perdita valutabile nell’1% circa”. Siamo dunque intorno al 14,5% rispetto al precedente 16%. L’ex Premier, Silvio Berlusconi, non sembra invece in grado di smuovere l’interesse degli italiani in caso di una sua ricandidatura: “Non farebbe alcuna differenza – spiega Piepoli – per il Pdl. E’ fermo al 19% con lui o senza di lui”.  



Chi uscirà invece vincitore alle primarie tra Renzi e Bersani? “Sono esattamente allo stesso livello, parità assoluta. Chi diventerà segretario del Pd lo deciderà il voto”. Ma nessuna chance di diventare capo del Governo come ambisce Renzi: “Glielo ripeto: il prossimo capo del governo sarà di nuovo Monti, Renzi può fare a meno di pensarci”. Il Partito democratico, secondo l’ultimo sondaggio Piepoli è comunque salito dal 26,5% al 27%, così come l’Udc che è passata dal’8% all’8,5%. Stabile infine la Lega Nord al 7,5%.

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