Casini, per lo meno, ha avuto il buon gusto di dirlo esplicitamente. Lo sanno anche i sassi che in buona parte egli schieramenti politici prevale l’intenzione di andare alle elezioni, modificare gli assetti parlamentari ciascuno cercando di ottenere, ovviamente, più deputati e senatori possibili; e poi, a prescindere, dar vita ad una sorta di grande coalizione affermando che le frammentazione politica è tale da non consentire altre soluzioni. L’idea di fondo è che questa coalizione dovrebbe essere governata da Mario Monti. Qualunque sia il responso delle urne, secondo molti, è già stato scelto chi ci governerà nell’imminente futuro. Ecco, il leader dell’Udc ha affermato chiaramente: «Per noi dopo Monti c’é Monti». Intervenendo alla festa del partito a Chianciano, ha esortato a continuare il cammino sin qui intraprese. Certo, il premier ha più volte annunciato che il suo impegno si conclude nel 2013. Tuttavia, secondo Casini, ci sono i margini per una marcia indietro rispetto a quanto finora dichiarato. Poi, annunciando l’intenzione di togliere il proprio nome dal marchio del partito, di sostituirlo con “Italia” e di dar vita ad una lista, ha spiegato che nel suo futuro progetto saranno coinvolti svariati esponenti della società civile. Quel che è certo, è che nella prossima legislatura, «non può andare disperso lo spirito di collaborazione repubblicana che deve essere alla base della prossima legislatura; non può essere dispersa la capacità di guida italiana della politica europea che è emersa in questi mesi e non può essere dispersa la politica di risanamento e di rigore». Di tutt’altro avviso il segretario del Pdl, Angelino Alfano. Che, pur non negando in assoluto l’ipotesi di un secondo mandato conferito a Monti, ha precisato che questo dovrà avvenire secondo criteri democratici. Se, cioè, qualcuno vuole che Monti sia nuovamente il presidente del Consiglio, allora il suo nome dovrà comparire sulla scheda elettorale. Secondo Alfano, infatti, «il sale della democrazia» consiste nel semplice fatto che governa chi ha vinto le elezioni. In caso contrario, tanto vale sospendere le prossime elezioni.
Alfano, sottolineando in mol,ti casi la diversità di vedute, si è tuttavia detto convinto del ftto che sostenere Monti sia stato un bene. A chi gli ha chiesto, infine,se il nome di Berlusconi sarà nel logo del partito alle prossime elezioni, si è limitato a risponder: «credo di si»