Beppe Grillo, davanti al Viminale, dove ha presentato le liste, si è prodigato in uno dei suoi spettacoli comici. Ai presenti, infatti, ha assicurato: «Noi il Parlamento lo apriamo come una scatola di tonno, sarà trasparente». Il capo del Movimento 5 Stelle ha fatto, poi, minacciato: «Quando entreremo in Parlamento loro sono morti, lo sanno. E per questo ci fanno tutte queste difficoltà». Il riferimento è ai giornalisti, contro i quali ha dato vita all’ormai tradizionale attacco. Grillo, infatti, si è detto convinto del fatto che il suo partito vada ad elezioni con tutto il sistema contro, a partire dal mondo dell’informazione che in maniera plateale lo sta attaccando compattamente, al punto da risultare grottesco. Tornando al Parlamento e all’intenzione del suo movimento di renderlo trasparente, ha fatto presente che se un ladro viene messo sotto i riflettori non è più in grado di rubare. «E’ un sistema che sta collassando, è tutto marcio se va avanti così ci sarà una rivoluzione violenta. Quando guardo i politici di oggi, mi chiedo: ma presidente di cosa, ministro di cosa? Hanno l’1,5% e credono di rappresentare qualcuno», ha, poi, nuovamente attaccato. Rispetto alla classe politica, si è detto convinto del fatto che una madre con tre figli saprebbe gestire meglio l’economia. Un esempio tutt’altro che casuale visto che, come lui stesso ha raccontato, alle parlamentarie dell’M5S, lui ha votato proprio una madre con tre figli, un ingegnere e un precario disoccupato. Grillo ha parato anche della prossima azione legislativa del movimento spiegando che i suoi saranno presenti un tutte le commissioni, per porre fine ad «appalti e agli inciucetti. «Il sistema politico italiano – ha aggiunto – p completamente marcio e sta collassando anche perché ‘la rete bypassa tutte le intermediazioni». Grillo ha, infine, speso qualche parola su Ingroia, l’ex viceprocuratore di Palermo, titolare dell’inchiesta sulla presunta trattativa Stato mafia che, dopo aver chiesto di essere destinato un anno in Guatemala nell’ambito di un’operazione Onu, ha deciso di candidarsi alla politiche come premier del movimento di cui fa parte anche De Magistris.
Grillo ha detto che se ci saranno da fare della battaglie comuni in Parlamento, si faranno, rammaricandosi, tuttavia, del fatto che Ingroia, invece che entrare nell’M5S, ha preferito costituire un proprio movimento, imbarcando anche politici tradizionali.