Dal pallone al Parlamento. Passando in mezzo a calciopoli e tante disavventure giudiziarie. E’ questo il possibile futuro dell’ex direttore generale della Juventus. E’ infatti stata confermata ufficialmente la candidatura di Luciano Moggi alla Camera nella lista di Stefania Craxi, Riformisti Italiani. Si tratta di una lista legata al centro destra di Silvio Berlusconi. Spiegando i motivi di questa candidatura, il porta voce di Stefania Craxi ha detto che si tratta del simbolo di una battaglia politica contro il circo mediatico-giudiziario che in Italia rovina le vite e le carriere”. Stefania Craxi ha invece rilasciato questa dichiarazione: “Stiamo parlando del più grande sportivo italiano. Moggi non è solo candidato per i Riformisti italiani, è una bandiera contro questo circo mediatico giudiziario che dura da 20 anni; che rovina famiglie, carriere e onore delle persone; contro questo Paese ipocrita e alla ricerca di un capro espiatorio; e contro chi non poteva non conoscere il sistema del calcio italiano e ha fatto finta di cadere dalla luna”. C’è da capire come la sua candidatura possa conciliarsi con le nuove disposizione in termini elettorali, visto che Moggi ha già subito alcune condanne e invece ha diversi altri procedimenti giudiziari ancora aperti. Luciano Moggi infatti l’8 novembre 2011 è stato condannato in primo grado a cinque anni e quattro mesi di reclusione. Nel processo sul caso Gea invece Moggi in appello ha subito una condanna a un anno di carcere “per violenza privata e l’assoluzione per quanto riguarda l’accusa di associazione a delinquere”. E’ poi stato radiato a vita da ogni categoria e carica all’interno della Federcalcio, ma ovviamente questa cosa non interessa i regolamenti elletorali politici. Sul fronte delle candidature spicca poi oggi l’annuncio che Giovanni Favia il consigliere grillino cacciato da Beppe Grillo si candiderà con il neo nato movimento di Antonio Ingroia. Sarà capolista in Emilia Romagna, cosa che non ha fatto molto piacere a diversi sostenitori del magistrato e scatenato contestazioni all’interno del Movimento cinque stelle. 



Favia ha invece così commentato la sua decisione: “Nel momento in cui mi hanno espulso, creando anche una campagna di diffamazione nei miei confronti, mi sento legittimato a candidarmi per il Parlamento. Se avessi voluto una poltrona avrei accettato le proposte da partiti che mi garantivano seggi sicuri. Questa è una sfida aperta, si riparte dagli inizi e con gli stessi principi; sopra e intorno a me ora non c’è nessuno se non le battaglie che devo fare per i cittadini”. Beppe Grillo ha rilasciato un laconico commento dicendo che si aspettava una mossa del genere, ma niente più. 

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