Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca. Ma, secondo il leader di Sel, Nichi Vendola, sì. Il governatore pugliese ha fatto sapere che, in caso di vittoria del centrosinistra alle prossime politiche, un appoggio dei centristi e ben accetto. Ci mancherebbe. Ma non la loro partecipazione all’esecutivo. «Non credo che si possa impedire di chiedere un appoggio a chicchessia», ha dichiarato, precisando come fare un governo sia tutto un altro paio di maniche. Vendola ha fatto presente che si troverebbe parecchio in difficoltà con i suoi elettori. In Italia, infatti, ci sono due destre. Quella di Berlusconi e quella di Monti. Da questo punto di vista sarebbe difficile, ha detto il leader di Sel, spiegare agli italiani cosa ci fanno Vendola, Fini, Monti e Casini nella stessa coalizione. Poi, ha ribadito come il centrosinistra sia l’unico schieramento che, al momento, si sta impegnando per vincere mentre gli altri stanno semplicemente cercando di rendere il più opaca possibile la «limpidezza della vittoria». E, in effetti, all’indomani delle elezioni, la situazione è destinata a risultare tutt’altro che chiara. Si prevede, infatti, che il centrosinistra riesca a conquistare la maggioranza alla Camera. La legge elettorale, che è rimasta invariata, prevede, infatti, che la coalizione che risulti superiore alla altre anche di un solo punto percentuale, ottenga automaticamente il 55% dei seggi disponibili, ovvero 340. Ma, al Senato, la legge elettorale è diversa, e prevede l’attribuzione del premio di maggioranza su base regionale. Con ogni probabilità, considerata la frammentazione politica che sta contraddistinguendo questa fase, a Palazzo Madama nessuno disporrà della maggioranza. Per formare il governo, posto che è pur sempre il capo dello Stato a conferire l’incarico, sarà necessario procedere con consultazioni caratterizzate da convulse trattative. Non è escluso che Bersani decida, nonostante quello che va dicendo Vendola, di allearsi con il centro e, addirittura, di concedere la presidenza del Consiglio a Mario Monti senza il quale, del resto, sarebbe particolarmente difficile governare.



Non è un caso che, nei giorni scorsi, il vicesegretario del Pd, ovvero il numero 2 del partito, Enrico Letta, aveva fatto sapere che, in caso di vittoria, Monti sarebbe stato il loro interlocutore privilegiato. 

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