Il presidente degli europarlamentari del Partito popolare europeo, Joseph Daul, ha dichiarato che il candidato del Ppe per le elezioni del 24 e 25 febbraio “è il signor Monti”, anche se “come sempre in Italia, la situazione è molto complicata e ci sono anche Udc e Pdl: tutti e tre i partiti fanno parte del Ppe”. Per capire la posizione ufficiale e gli umori all’interno del Ppe, Ilsussidiario.net ha intervistato Bernd Posselt, europarlamentare tedesco eletto tra le fila della CSU.
Posselt, che cosa ne pensa delle dichiarazioni di Joseph Daul?
Durante l’incontro del gruppo del Ppe, Joseph Daul ha detto in modo molto chiaro che è stato interpretato in modo errato, perché i popolari europei a livello ufficiale sostengono tutti i loro membri. Il dovere del Ppe è quello di essere assolutamente neutrale nelle sue prese di posizione ufficiali. L’esempio della Repubblica Ceca del resto insegna.
Cioè?
Alle elezioni presidenziali si sono presentati due candidati iscritti al Ppe, Zuzana Roithovà e Karel Schwarzenberg. Nel primo turno il Ppe ha sostenuto entrambi, mentre dopo che solo Schwarzenberg è passato al secondo turno dove si sfida con il socialista Premysl Sobotka, il nostro sostegno è chiaramente per Schwarzenberg. In tutti i Paesi nei quali si presentano alle elezioni diversi sfidanti appartenenti al Ppe, noi appoggiamo sempre ugualmente entrambi. La posizione ufficiale è chiara.
Ma per il Ppe Berlusconi e Monti sono davvero uguali?
Parlando in privato con gli europarlamentari del Ppe, le loro simpatie vanno chiaramente nei confronti di Monti e di autentici leader cristiano-democratici come Rocco Buttiglione e Pier Ferdinando Casini. Ciò che vogliamo in Italia sono delle autentiche riforme filo-europee. Berlusconi ha avuto i suoi meriti, ma non ha usato il tempo a sua disposizione per fare le riforme, e la conseguenza è che oggi l’Italia si trova in una situazione difficile. Il mio personale punto di vista è che il tempo a disposizione di Berlusconi sia finito.
Monti però è un tecnico, non un leader politico a tutto tondo …
Io ritengo che sia anche un politico. Lo ho visto al lavoro come Commissario europeo, un ruolo dall’alto profilo politico ricoperto quasi sempre da personalità che al termine del loro mandato diventano ministri o capi del governo. Le capacità dimostrate da Monti al Parlamento Ue di affrontare i momenti più difficili, come i dibattiti e i question time, ne fanno un politico di grande esperienza ben lontano dall’immagine del grigio tecnocrate.
Che cosa ne pensa della politica economica adottata da Monti negli ultimi 12 mesi?
Oggi l’Italia si trova sulla strada che conduce alla ripresa. Avrà bisogno ancora di tempo, ma seguirà lo stesso percorso dell’Irlanda che ha avuto enormi problemi e ora ha davanti a sé un futuro prospero. L’Italia, essendo uno Stato che ha un potenziale di gran lunga più elevato dell’Irlanda, potrebbe a sua volta avere una ripresa molto favorevole, a condizione però che le riforme continuino ancora per un po’. Ritengo che queste ultime possano essere attuate dai politici di tutti i partiti.
Anche da Berlusconi quindi?
Il problema di Berlusconi è che la sua immagine in Europa non è più quella in grado di rappresentare il futuro dell’Italia. C’è bisogno di politici capaci di convincere l’Europa del fatto che l’Italia è sulla giusta strada e che le aspetta un futuro positivo. Il Belpaese deve diventare di nuovo la forza trainante dell’Unione Europea. Quest’ultima potrà funzionare soltanto grazie alle sue istituzioni comunitarie e ai quattro Stati principali del Continente, che sono Italia, Francia, Germania e Polonia. Queste quattro nazioni devono cooperare nel modo migliore.
E’ vero che, come hanno scritto alcuni giornali, il Ppe sta pensando di espellere Berlusconi?
Non è vero. Numerosi membri del Popolo della Libertà che fanno parte del gruppo del Ppe sono dei validi colleghi, e nessuno ha intenzione di espellerli. Il Ppe deve aspettare che le elezioni italiane siano concluse, perché la situazione italiana è abbastanza complicata. Alla fine di febbraio i popolari europei ricompatteranno i diversi partiti italiani che fanno parte del Ppe.
(Pietro Vernizzi)