Roberto Formigoni testa di serie al Senato in Lombardia per il Pdl. Lo ha dichiarato l’ex governatore della regione Lombardia ponendo così fine alle speculazioni e alle incertezze sul suo futuro politico specie dopo aver detto durante la trasmissione Otto e mezzo di pensare di fare politica senza incarico istituzionale. Invece Formigoni torna alla politica attiva, in uno scenario nuovo quello del parlamento dopo i molti anni passati alla guida della regione Lombardia. In realtà Formigoni era già approdato al parlamento, quando nel 1987 era stato eletto deputato nelle file della Democrazia Cristiana. Era poi stato rieletto nel 1992 e nel 1994 coprendo nel biennio 1993-94 la carica di sottosegretario al ministero dell’ambiente nel governo Ciampi. Come si sa Formigoni per quanto riguarda invece la Lombardia inizialmente pensava di sostenere la candidatura di Albertini il quale però non ha mai trovato l’appoggio di Berlusconi che ha sempre preferito appoggiare il segretario della Lega Maroni. Dopo qualche polemica Formigoni ha poi deciso di confermare la sua militanza nel suo partito di sempre, il Pdl, nonostante le polemiche accese con lo stesso Maroni che prima di Natale avevano portato alla caduta della sua giunta proprio per decisione della Lega. Dal canto suo Maroni ha accolto felicemente il sostegno dell’ex avversario Formigoni. Parlando oggi al programma Unomattina ha detto che l’esperienza fatta negli ultimi diciassette anni, con Formigoni governatore, è qualcosa che deve continuare. Lo stesso Maroni ha dovuto fare marcia indietro su alcune sue precedenti dichiarazioni che volevano la Lega mai più alleata con il Pdl ma, sempre oggi, ha detto che correre da soli senza il Pdl avrebbe significato perdere sia in Lombardia che alle elezioni nazionali. “Avevo detto ‘mai con un partito che sostiene Mario Monti e Berlusconi ha fatto cadere Monti’. L’accordo si basa su un programma e i contenuti sono i nostri, soprattutto per quanto riguarda il 75 per cento delle tasse che deve restare al Nord”. E’ questo infatti il punto forte insieme alla macro regione del nord del programma leghista.
Maroni ha poi spiegato ancora che tutto questo “mi ha convinto a rifare un accordo con il Pdl e l’accordo con il Pdl mi serve a vincere” ha spiegato. Nel programma di Maroni la macro regione del Nord e il 75% delle tasse raccolte da lasciare al nord senza mandarle al governo centrale.