I radicali nel Lazio correranno alleati con Francesco Storace, leader della Destra italiana e candidato alla presidenza della regione. Una notizia che sta già destando scalpore e commenti specie tra quanti sono vicini al partito radicale: come fa Pannella ad allearsi con quello che in molti ancora oggi definiscono un ex fascista? Per il leader dei radicali però non c’è nessun imbarazzo in questa alleanza. Anzi, spiega di aver accolto l’invito formulato dallo stesso Storace a un apparentamento delle liste “come gesto di rivolta morale alle discriminazioni alle quali siamo stati sottoposti”. Pannella ha spiegato la sua posizione parlando stamane a Radio Radicale, ma rimane il dubbio sul fatto che Emma Bonino sia d’accordo, anzi qualcuno parla già di aperto dissenso. Invece il leader storico dei radicali spiega che, sebbene Storace (già in passato alla guida della regione Lazio) sia stato un cattivo amministratore è stato però assolto con formula piena dalle accuse in special modo quelle formulate da Alessandra Mussolini: “Se fosse un bandito non ci starei” ha precisato. Chi vota Storace, si è chiesto poi Pannella? E’ un elettorato proletario il suo, anzisottoproletariato, ha spiegato, che ha avuto il merito di denunciare che contro i radicali sia stato messo in atto un genocidio politico. “Sono contento che abbia detto che senza il nostro controllo come alleato di governo nella regione Lazio non potrebbe governare bene” ha detto ancora Pannella. Un altro dei motivi per decider di correre nel centrodestra, secondo il leader radicale, è che non ci sono in questa coalizione personaggi come la Binetti, l’esponente cattolico del Pd. Questo permette a Pannella di non trovarsi in imbarazzo con il suo elettorato, ha detto ancora. Storace poi ha proposto un accordo tecnico che permette ai radicali una presenza politica che altrimenti forse non avrebbero avuto. Un accordo quello proposto da Storace che Pannella definisce da liberali, dunque gli è riconoscente. Da parte sua Storace ha commentato con soddisfazione il raggiunto accordo che nelle prossime ore verrà sviluppato a livello di contenuti tecnici: “Avranno la possibilità di accedere con meno voti di quelli che sarebbero serviti e potranno controllare meglio chi governerà la regione. Un principio che si afferma non legato ai programmi, ma sui significati affascinanti di un’intesa come questa”.



Storace aggiunge che l’apparentamento permetterà ai radicali di avere uno sbarramento più basso di quello che altrimenti avrebbero. 

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