Doveva essere il governo del risanamento, caldeggiato dall’Europa per sistemare i nostri conti traballanti, principale motivo, oltre all’instabilità politica, delle intemperanze dei mercati nei nostri confronti che da mesi ci stavano affliggendo con uno spread giunto a livelli insopportabili. Fu questo il motivo per il quale, almeno secondo la versione ufficiale, l’esecutivo dovette procedere con un severo inasprimento fiscale e con manovre volte a far cassa nel minor tempo possibile, anche se questo avrebbe notevolmente penalizzato le categorie normalmente vessate, i pensionati e i lavoratori dipendenti. Pare che, almeno a detta di Pierluigi Bersani, l’obiettivo sia fallito. Tanti sacrifici, in sostanza per nulla. Secondo il segretario del Pd, «Se continua così è molto probabile una manovra correttiva in primavera. Questi ci lasciano un buco di miliardi di euro da coprire», ha dichiarato. A spaventare Bersani e il suo team economico, sono in particolare le stime al ribasso dell’Fmi, che ha corretto l’andamento del nostro pil al -1%- Pare,in particolare, che l’ammanco corrisponda a circa 10 miliardi di euro. Tra questi, 8 sarebbero destinati al finanziamento delle cassa integrazione e, quindi, si tratterebbe di risorse da reperire a tutti i costi, a meno che non si voglia scontare un esacerbato conflitto sociale. Il segretario del Pd, intervenendo ad Agorà, la trasmissione su Rai Tre, ha anche discusso del reddito medio garantito e ha ribadito che non intende tassare il ceto medi, né imporre una patrimoniale, dato che l’Imu, di fatto, già di per sé rappresenta una tassa sul patrimonio. Tornado ad attaccare l’attuale premier, e riferendosi al fatto che di recente ha lanciato non poche stoccate contro la Cgil, Bersani ha precisato: «è un sindacato, non un partito. Non puoi dirti contro. Mi stupisco che Monti cada in luoghi comuni insufflati dalla destra, mentre quando governi sono tutti figli tuoi. Un’organizzazione come la Cgil con oltre 4 milioni di iscritti non puoi in premessa metterla fuori». Qualche parola, Bersani l’ha spesa anche per Berlusconi , affermando che, sul tema sociale, non ci si può aspettare di certo attenzione dal «miliardario», ma neppure dai tecnici.
Gli esodati, infine. Il segretario del Pd sottolineato come nell’Agenda Monti la parola manchi del tutto. A tal proposito, ha ricordato come i tecnici accusarono i politici di non essere tecnici. Poi, si vide cosa combinarono, appunto, provocando il dramma sociale degli esodati.