Il giorno dopo il caso Berlusconi/Mussolini è sempre ben aperto. Dopo aver detto, durante la visita al Binario 21 della Stazione Centrale di Milano dove è stato aperto un museo della Shoah, che Mussolini nonostante tutto aveva fatto anche delle cose buone, le polemiche non si placano. In serata il leader del Pdl aveva voluto precisare le sue parole, dicendo che non si trattava di una apologia del fascismo, ma oggi arrivano i commenti preoccupati dell’Unione europea. In particolare a esprimersi è il commissario agli affari interni Cecilia Malmström che ha espresso preoccupazione per quanto detto. Ne ha parlato, precisando che comunque non era aggiornata sulle parole esatte del politico italiano, presentando oggi la conferenza sull’estremismo violento. Preoccupazione comunque da parte del rappresentante dell’Unione europea per tutte le voci nelle istituzioni (governi, parlamenti, partiti europei) che alimentano odio ed estremismo. “Nelle politiche europee, nei parlamenti europei e persino in alcuni governi ci sono partiti e voci che nutrono questo tipo di odio. E’ preoccupante. Per questo è necessario che tutti i leader politici prendano posizione contro”. ha detto. Sul caso gli interventi sono e ancora si ripetono numerosi. Il capo del governo Monti ad esempio ha detto che se quella di Berlusconi era una battuta, allora è stata molto infelice per la circostanza e il luogo in cui è stata fatta. Per Ingroia “Berlusconi “è stato ed è la vergogna dell’Italia nel mondo”. Come detto, ieri sera Silvio Berlusconi era tornato sul caso dicendo trattarsi di una polemica montata ad arte e sottolineando la sua amicizia con il popolo di Israele: sono stato definito il miglior amico del popolo isrraeliano dal loro primo ministro in carica, ha detto. Sostiene Berlusconi in questa polemica l’ex ministro Renato Brunetta rischiando di aprirne un’altra. Ha infatti definito quelle del leader del Pdl parole di buonsenso, il cui unico errore è stato dirle nel posto e nella giornata sbagliata. Ma, sottolinea, si tratta del pensiero che hanno tutti gli italiani: “Il pensiero comune italiano è quello espresso da Berlusconi, vale a dire che Mussolini è un dittatore che ci ha portato in guerra e ha fatto le leggi razziali, che sono un abominio. Che però il regime fascista negli anni ’20 abbia prodotto un welfare per le masse senza democrazia, di cui alcune cose, come l’Inps, durano ancora oggi, simile a quello prodotto in Unione sovietica, gli italiani lo sanno”.
E poi si è lasciato andare al paragone con il capo dello Stato, che in passato aveva giustificato le invasioni sovietiche: si può dunque avere un ex premier che in maniera corretta dice cosa è stata la dittatura di Mussolini.