Ospite del Tg3, dopo anni di assenza, Berlusconi ha proseguito la sua campagna elettorale parlando, anzitutto, di economia; ha specificato come, se dovesse vincere le elezioni, intenda varare una manovra da 80 miliardi di euro 5 anni, pari al 10% della spesa dello Stato, volto alla riduzione del debito e all’aiuto delle famiglie. «Otto miliardi serviranno per la riduzione del debito, quattro per le imprese e altri quattro per dare l’avvio al quoziente familiare». Non poteva mancare il suo cavallo di battaglia, l’Imu. Dopo aver ribadito di non aver mai messo le mani sulla casa ma, al contrario, di aver cancellato l’Ici, si è giustificato per le mancate riforme fiscali affermando che il premier italiano non dispone dei poteri per poter fare alcunché. L’ex premier, poi, si è soffermato sul recente acquisto da parte del Milan di Ballotelli, ironizzando sul fatto che si è trattato del Mario giusto, dal momento che «ha segnato due gol e ha fatto piangere i tedeschi, mentre l’altro Mario, Monti, ha segnato due gol con l’Imu e il redditometro e ha fatto piangere tutti gli italiani». Sempre ha proposito di Monti, ha rilanciato un suo antico refrain, quello del voto utile, sconsigliando gli elettori, quindi, di destinare i propri consensi all’attuale premier, a Fini e a Casini. D’altro canto, ieri, durante un’intervista a VistaTv, Berlusconi aveva ribadito che mai e poi mai si sarebbe alleato con il professore della Bocconi. Ha, inoltre, sostenuto che quella dell’attuale premier avrebbe rappresentato una semplice «comparsata» all’interno della politica italiana. Poi, lo ha definito un piccolo protagonista affiancatosi a due protagonisti ormai in campo da trent’anni, ovvero i leader di Udc e Fli. Tornando all’intervista al Tg3, rispetto alle stoccate giunte di recente dal commissario europeo agli Affari economici, Olli Rehn, che si è detto convinto di come Berlusconi sia colpevole del blocco della crescita, il diretto interessato ha replicato affermando: «abbiamo sempre rispettato tutti gli accordi che abbiamo assunto con l’Unione Europea. Quello che ha detto Rehn contrasta con quello che lui diceva quando noi eravamo al governo. A novembre del 2011 diceva che quello che era stato fatto dal mio governo era una buona base su cui lavorare per le riforme».
Il Cavaliere è, infine, tornato sulla questione delle dichiarazioni su Mussolini, spiegando che, nei fatti, ha sempre mostrato di essere antifascista e amico di Israele.