Il terremoto che sta travolgendo il Monte dei Paschi di Siena, come è ormai noto, è dovuto in gran parte ad un intreccio tra finanza e politica ritenuto, per lo più, del tutto illegittimo; porre a capo di un sistema bancario personalità riferibili ai partiti, privi di competenze tecniche, o anche capaci ma pur sempre obbligate a compiacere chi le ha designate, avrebbe prima o poi sortito effetti perversi. Si dà il caso che, per quanto riguarda la vicenda in questione, gran parte della gestione della banca sia riconducibile alla galassia Pd. Si pensava, per questo, che la catastrofe avrebbe potuto rappresentare l’evento in grado di scuotere, all’ultimo, a poco meno di un mese dalle elezioni, gli orientamenti. Tuttavia, sembra che, per il momento, non abbia ancora scosso particolarmente le intenzioni di voti. Secondo quanto emerge da sondaggio realizzato da Demos per Repubblica, il Pd, alla Camera, avrebbe effettivamente perso qualcosa. Poca roba, tuttavia, un solo punto percentuale. Attualmente, si collocherebbe poco sotto al 33%. Il Pdl, dal canto suo, avrebbe recuperato altrettanto. Ma la distanza resta enorme. Il partito guidato da Berlusconi, infatti,si attesterebbe al 19%. Complessivamente, inoltre, il centrosinistra, comunque, viaggia attorno al 36,4%, circa 10 punti in più del centrodestra. Ancora più ampio il gap a Palazzo Madama, dove il centrosinistra è sul 38%, rispetto al 27% della coalizione avversaria. Percentuali, tuttavia, che alla Camera alta potrebbero facilmente essere messe in discussione da una legge elettorale che, in questo ramo del Parlamento, assegna il premio di maggioranza su base regionale, fattore che potrebbe, fino all’ultimo, mettere in dubbio gli equilibri che si pensavano dati per scontati. A guadagnarci, prevalentemente, dalla situazione, sembrerebbe il centro. Attualmente, sempre secondo Demos, prenderebbe circa il 18% dei consensi; Scelta Civica, in particolare, la formazione di Mario Monti sarebbe giunta al 12,5%. Un ottimo risultato se si considera che, fino a pochi giorni fa, e per la maggioranza dei sondaggisti, la formazione del prof veleggia non al di sopra del 15%, per qualcuno, addirittura, attorno al 10%.
Non dimentichiamo Beppe Grillo, che con il suo M5S sembra contare circa il 13%. Fino a poco fa, affermava di essere sul 20%. Potrebbe essere questa la ragione che lo avrebbe spinto a non escludere un confronto tv.