“O si riesce a trovare una maggioranza politica, e non soltanto numerica, che governi fino al 2015 oppure è inutile cercare escamotages. Molto dipenderà da come si svilupperà il dibattito interno al Pdl, anche se ritengo che la maggioranza vada estesa a Sel e, qualora vi fossero le condizioni, a singole personalità del Movimento 5 Stelle in grado di separarsi dalla logica sterilmente antagonista dei loro leader ”. Ad affermarlo è Luciano Violante, ex presidente della Camera dei Deputati nonché uno dei dieci saggi per le riforme nominati da Napolitano. Mercoledì il premier Letta si presenterà al Senato e alla Camera per chiedere la fiducia, quindi deciderà se rassegnare o meno le dimissioni.
Violante, qual è la sua lettura degli ultimi avvenimenti politici?
Mi pare evidente che alla base della crisi c’è la condizione giudiziaria del senatore Berlusconi. Guardo con rispetto a quanto succede nel Pdl e alla condizione del suo presidente. La sua però sembra una mossa che sa di disperazione e che rivela il carattere assolutamente personale di quel partito. Mi sembra anomalo e preoccupante imporre le dimissioni a ministri, sottosegretari e parlamentari senza discuterne con i presidenti dei gruppi parlamentari, che hanno un ruolo costituzionale e senza informare il presidente del Consiglio che di quel Governo è il massimo responsabile.
Eppure non ritiene che ci trovassimo di fronte a una situazione di per sé eccezionale?
Certamente. Non ricordo alcun precedente né in Italia né in altri paesi occidentali.
Letta riuscirà a trovare una nuova maggioranza con alcuni dei ministri del Pdl?
Dipenderà dagli stessi ministri del Pdl, e sarebbe del tutto sgarbato da parte mia se facessi ipotesi sulle loro scelte. Ma quello che serve al’Italia si può fare solo con una maggioranza politica e convinta degli obbiettivi. Una maggioranza minima soltanto per guadagnare qualche mese e senza obbiettivi strategici non ha alcun senso. L’Italia ha la responsabilità di guidare il semestre europeo da luglio a dicembre prossimi, un periodo in cui, per la mancanza della Commissione dovuta alla necessità del suo rinnovo dopo le elezioni europee, il nostro presidente del consiglio sarà la maggiore autorità in Europa. Dobbiamo arrivarci con un governo autorevole.
Come valuta invece l’ipotesi di un governo di scopo?
E’ l’ alternativa che condannerebbe l’Italia al discredito internazionale. A quali condizioni può essere possibile arrivare fino al 2015? Dipende dal tipo di atteggiamento che avrà il Pdl e dal processo di elaborazione interna che si svilupperà all’interno del partito di centrodestra.
Sel può essere coinvolto nella maggioranza?
Sel può essere disponibile, anche se dipenderà da quale sarà il programma di governo. Io spero che Sel aderisca, d’altra parte il partito di Nichi Vendola non ha mai escluso una possibilità di questo tipo.
E il Movimento 5 Stelle?
Non so quali siano i progetti politici del Movimento 5 Stelle in quanto tale. A me risulta che il loro sia un programma sia puramente antagonista, senza capacità propositiva e di governo. Sui mezzi di comunicazione, anche quelli del movimento, gli insulti prevalgono nettamente sulle proposte. Trovo quindi difficile coinvolgere il movimento di Grillo nella sua interezza. Se poi ci sono delle persone all’interno del partito che invece si separano da questa linea politica e fanno credibili proposte di governo, le valuteremo con attenzione e saremo conseguenti. Io non ho pregiudiziali nei loro confronti, come nei confronti di nessuno naturalmente.
Lei come modificherebbe l’attuale legge elettorale?
In settimana la commissione Affari costituzionali del Senato affronterà il tema. La situazione è oggettivamente difficilissima perché ci sono due camere con un elettorato attivo diverso, ciascuna delle quali deve dare la fiducia. La liquidità del consenso elettorale non garantisce oggi alcuna maggioranza. Propongo un ballottaggio se nessuno degli schieramenti, in una o in entrambe le Camere, raggiunge una quota nazionale del 40 o 45%. Ritengo inoltre indispensabile un voto di preferenza con la seconda preferenza di genere, così come avviene per le elezioni di Comuni, Regione e Unione Europea.
Intanto si avvicina il Congresso del Pd. Lei sta con Cuperlo o con Renzi?
Io aspetto di vedere che cosa proporrà ciascuno di loro, per il partito e per la società italiana, e solo allora prenderò una decisione. Per scegliere mi baserò sulla chiarezza degli obiettivi e sulla corrispondenza tra i progetti e i valori.
(Pietro Vernizzi)