“Non mi sono mai candidato per Forza Italia, Andrea Scanzi dice il falso”. Così Casaleggio su twitter. E’ in atto una propria e vera guerra di frasi e comunicati tra il giornalista del Fatto Quotidiano e i leader del Movimento cinque stelle, tanto più dura in quanto – a ragione o a torto – Scanzi era ritenuto fino a ieri il giornalista più vicino ai grillini. Forse era stato tutto un malinteso, ma da quando, ancor prima che Grillo diventasse la potenza politica che è oggi, Scanzi era stato il primo a capire, a interloquire e ad approfondire il nascente Movimento cinque stelle, con un libro su Grillo pubblicato nel 2008, da allora per una ragione o per l’altra, Scanzi era diventato l’interprete e quasi il portavoce dei grillini, non sappiamo quanto in modo convinto o solo per dovere di cronaca. I grillini però dovevano averci creduto tanto che sul blog di Grillo appare oggi un intervento a firma di un certo Tinazzi intitolato “i falsi amici”: “Possente campagna sul Fatto Quotidiano, che ha sostituito l’Unità come organo del PD (menoelle, ndr), ricca di battute e insulti contro Beppe Grillo (nuovo leghista…) e parte della rete M5S che non si prostra alle gonnelle piddine e all’ipocrisia del momento sul tema immigrazione. Con articoli di basso livello e mediocri ricchi di insulti, velate porcate e accuse di xenofobia, borghezio oriented e invito a mandare a fare in culo i garanti dell’M5S, nonchè sobillare i nostri senatori e deputati”. Insomma, Il Fatto Quotidiano non è più amico dei cinque stelle. 



Non manca l’intervento, nel suo stile, del filosofo del movimento, Paolo Becchi, che sempre su twitter scrive: “Andrea Scanzi mi ha rotto il c…o”.

Il fatto è che ieri Scanzi ha pubblicato sul Fatto un lungo articolo intitolato “M5S, il post disastroso di Grillo & Casaleggio” dedicato alla decisione dei due di andare contro i senatori del M5S che avevano promosso l’emendamento per l’abolizione del reato di clandestinità. Scanzi accusa duramente i leader: “il parlamentare 5 Stelle, secondo le regole, è solo un portavoce e non può pensare (troppo) con la sua testa.” scrive Scanzi. Descrive il post di Grillo come bilioso, inopportuno, discutibile sgradevole, surreale. Insomma troppo per i grillini. Poi l’accusa: “Casaleggio si candidò anni fa in Forza Italia”. In realtà Casaleggio si candidò con una lista civica a Settimo Vittone che però faceva parte di una coalizione del centrodestra. A far infuriare i grillini contro il Fatto anche un editoriale di Travaglio che accusa anch’esso Grillo e Casaleggio. Insomma, gli amici di una volta adesso sono i falsi nemici. 



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