Perché Grillo e Casaleggio hanno firmato, entrambi, un post per sconfessare i senatori “ribelli” che hanno fatto approvare in commissione Giustizia un emendamento che cancella il reato di clandestinità? Indubbiamente, hanno voluto ribadire chi, all’interno del movimento, comanda. Tuttavia, il gesto dei due è stato particolarmente aggressivo; l’irruzione in campo dello stesso Casaleggio per questioni del genere è, inoltre, un fatto del tutto inedito. Per capire la vera ragione di tutto ciò, non serve andare tanto lontano. E’ spiegata proprio nel post: «se durante le elezioni politiche avessimo proposto l’abolizione del reato di clandestinità, presente in Paesi molto più civili del nostro, come la Francia, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, il M5S avrebbe ottenuto percentuali da prefisso telefonico». Insomma, i due stanno tentando di scongiurare un futuro disastro elettorale. Difendendo un tema che, tradizionalmente, è sempre appartenuto alla destra. In effetti, nell’elettorato dell’M5S (che secondo diversi centri di ricerca e istituti di sondaggi proveniva, prevalentemente, dal centrosinistra), oggi la componente di centrodestra è maggioritaria. Abbiamo analizzato la situazione con Carlo Buttaroni, Presidente di Tecnè.



Anche lei ha notato questa inversione di tendenza?

Va detto, anzitutto, che non è vero che l’elettorato dell’M5S nasce a sinistra. Nelle nostre analisi sul voto delle elezioni politiche, le componenti elettorati erano pressoché identiche. Il 33% proveniva dal centrosinistra, il 33% dal centrodestra, e il 33% dall’astensionismo.



E adesso?

Adesso, effettivamente, le componenti hanno subito una modifica.

In che termini?

Gli elettori provenienti dal centrosinistra che dichiarano che alle prossime elezioni voteranno l’M5S sono scesi al 30%, come anche quelli provenienti dall’astensionismo. Contestualmente, gli elettori di centrodestra intenzionati a votare la formazione grillina sono diventati il 40%.

Da cosa è dipeso questo cambiamento?

Sia il centrodestra che il centrosinistra sono, attualmente, cantieri aperti in cui si sta definendo l’offerta politica. Tuttavia, il Pdl è sottoposto a tensioni più elevate del Pd. Ci sono, quindi, più elettori in uscita.



In quali altre maniere si è modificato l’elettorato grillino?

Prima l’elettorato dell’M5S era estremamente giovane. Ora, in particolare, è cresciuta la fascia over 45. Oggi il 22-23% degli elettori con più di 45 anni di età voterebbe il movimento, rispetto al 17% che lo ha effettivamente votato.

 

Come mai?

L’istanza sociale prevalente era espressa da coloro che non riuscivano a entrare nel mondo del lavoro, i più giovani. Ora è aumentata la componente di quanti sono stati espulsi dalla società e dal mondo del lavoro.

 

Umberto Bossi si è detto convinto che, sul fronte della lotta all’immigrazione, Grillo conduce la sua stessa battaglia.

Questo perché l’M5S, da sempre, pesca nel bacino elettorale leghista. In particolare, proprio nella fascia elettorale over 45 .Che, fino a pochi mesi fa, vedeva nel Carroccio il proprio partito di riferimento. Soprattutto al nord.

 

Oggi quanto prenderebbe il movimento?

Se alle politiche aveva preso il 25%, oggi guadagnerebbe circa il 22-23%.

 

Crede che l’attenzione di Grillo e Casaleggio alle dinamiche elettorali modificherà l’azione dell’M5S?

Non direi. Nel movimento, c’è una parte più politicizzata e attenta a certi temi che, probabilmente, avrà avvertito il contraccolpo del post. Tuttavia, il partito continua a identificarsi elettoralmente con Grillo. Gli elettori dell’M5S votano lui e la sua capacità di aver saputo intercettare la protesta.

 

(Paolo Nessi)