Un caso da manuale, in cui l’erede è migliore del fondatore.  A Marine Le Pen è riuscito ciò che pareva impossibile al padre. Il Front National, un tempo ghettizzato come rigurgito del peggiore estremismo di destra, è stato costituzionalizzato. Il partito è, attualmente, in testa nei sondaggi. In Francia, quando ci saranno le Europee, potrebbe essere il più votato. Da noi, invece, il Pdl si accinge a tornare Forza Italia. E, forse, un’altra erede succederà al padre. Abbiamo chiesto a Pietrangelo Buttafuoco se tra i due fenomeni vi siano delle analogie. 



Marine si è detta, addirittura, pronta all’Eliseo.

Il semplice fatto che sondaggi del genere siano emersi, indica l’ampiezza del suo successo.

Perché?

In genere, i voti non conformi, di rottura, non vengono mai enunciati. In questi casi, il soggetto interrogato dal sondaggista non dice mai la verità.

Da cosa dipende questo successo?



In Francia la destra ha una radice profonda, vera, viva e forte, che investe tutta la memoria del popolo, e mette assieme mondi lontanissimi. Basti pensare alle manifestazioni contro i matrimoni gay, che hanno coinvolto milioni di persone. Manifestazioni dieci volte superiori a quelle delle primavere arabe. Peccato che faccia più notizia il Teatro Valle occupato che milioni di persone che manifestazione sotto il tricolore.

Tutto ciò è qualcosa di paragonabile a Forza Italia?

Assolutamente no. Il Front National è un partito patriottico, a chiara identità nazionale, e con un alfabeto e un linguaggio chiari circa l’essere contro l’Europa e contro l’euro. Forza Italia non è nulla di queste cose.



Perché no?

Perché l’Italia non ha mai avuto un rapporto sereno con se stessa. Per dare il senso dell’unità attorno ad un concetto politico, il centrodestra si è dovuto inventare le formule più disparate: “rivoluzione liberale”, “popolo delle partite Iva”, “abolizione dell’Imu”. In Francia è sufficiente dire “Republique”, e la gente freme di emozione. Agli italiani, della patria, non gliene può fregar di meno. In Francia, la nazione è vissuta con un afflato spirituale. Gli stessi cattolici francesi vivono la propria identità in un contesto costituito da casa-Paese-territorio-comunità. Detto questo, Forza Italia tuttora non è altro che il partito personale di Berlusconi.

Marine Le Pen è paragonabile a Marina Berlusconi?

Neanche lontanamente. Marine Le Pen è una che “suda”, riesce ad attraversare in lungo e in largo il mondo e la sua storia; la sua capacità di attrattiva nei comizi è incredibile. Alla chiusura della campagna elettorale c’era tutta la Francia. Marina è una fotocopia del padre, ma senza il sorriso. Inoltre, l’identificazione tra il tricolore francese e Marine viene spontanea. Identificare il tricolore italiano con Marina è impossibile.

 

Esiste in Italia una destra politica e partitica?

No. Anche perché in Italia c’è un equivoco di fondo: si considera il fascismo espressione della destra.

 

Cos’è invece?

E’ una categoria economico-sociale che non c’entra nulla con la destra.

 

Perché Marine è riuscita in quello in cui non è riuscito il padre?

Ai tempi del padre, la destra era già presidiata. C’erano Chirac, il gollismo. Marine ha potuto, quindi, affermarsi grazie alla crisi della destra, coincisa con Sarkozy.

 

Che ha fatto Sarkozy?

Lo stesso errore di Berlusconi. Invece di creare un “noi” in cui far riconoscere tutti ha messo in gioco esclusivamente il suo destino privato e personale.

 

(Paolo Nessi)