Se le cose stanno così, pare che il rischio di scissioni sia scongiurato. Alfano, infatti, ritenuto attualmente il capo delle colombe e di quanti obbligarono Berlusconi a votare la fiducia in Senato, andando contro se stesso, e dando così vita alla rottura, sembra tornato sui suoi passi. Il segretario del Pdl ha, infatti, dichiarato: «Con Berlusconi non ci stiamo a costruire “centrini”, ma un grande centrodestra italiano che possa vincere elezioni». Resta, quindi, da capire se il ministro dell’Interno voglia dare battaglia affinché il Pdl diventi un partito popolare ed europeo, o se, semplicemente, si omologherà a Forza Italia. Alfano, poi, intervenendo a margine della commemorazione di Wilfried Martens, presidente Ppe scomparso di recente, ha anche spiegato di stare all’interno di un movimento che intende restare autonomo e costruire il centrodestra italiano. Lo schema politico, in ogni caso à ha sottolineato – resta quello del bipolarismo. «Poi, ‘ciascuno può scegliere se far parte della futura vincente coalizione di centrodestra con il proprio abito».



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