Dopo una giornata di fuoco a Palazzo Madama, il Popolo delle Libertà è ufficialmente diviso. Lo strappo è stato compiuto: alla Camera Maurizio Cicchitto ha formato un nuovo gruppo forte di 26 deputati, mentre al Senato ci ha pensato l’ex governatore lombardo Formigoni. Solo pochi minuti dopo l’annuncio di Cicchitto di organizzare un nuovo gruppo parlamentare autonomo, è presto arrivata la contromossa del Cavaliere: è scattata una raccolta di firme fra i banchi del Parlamento per cambiare il nome del gruppo dei fedelissimi in “Forza Italia–Pdl”. Il motivo? L’idea è  ovviamente quella di mandare un segnale politico importante in risposta al “tradimento” dei dissidenti, oltre a poter rappresentare una sorta di conta interna nel caso gli esuli decidano di proseguire per la strada ormai battuta. L’attuale vicepremier Angelino Alfano avrebbe parlato con i suoi di una frattura inevitabile ma non ancora irreparabile con Silvio Berlusconi. “Ormai la linea è tracciata”, avrebbe sottolineato, ma il legame affettivo con il Cavaliere non potrà comunque venir meno. Secondo alcune indiscrezioni Alfano stesso potrebbe incontrare Berlusconi in serata.



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