“Stanotte non ho dormito, perché avevo la percezione che oggi sarebbe stata una giornata dai risvolti storici, per certi versi drammatici”. Con queste parole, il premier Enrico Letta ha aperto la propria replica, tornato nell’Aula del Senato prima del voto di fiducia. “Oggi siamo ad passaggio che cambia la natura del governo – ha aggiunto – e ci porta davanti a noi obiettivi difficili perché cambiano i numeri, per la situazione economica e perché gli obiettivi sono delicati, a partire dal semestre Ue”. A riguardo, Letta ha espresso il suo desiderio di vedere “un’Italia all’attacco in Europa e non un’Italia che fa la parte di chi sta dietro la lavagna perché non ha fatto i compiti, ma che torni ad avere il ruolo che ci compete”. Inoltre, in tema di lavoro, il premier ha detto che “non è un rinvio, o ancor peggio un insuccesso, se 5500 giovani hanno ottenuto una occupazione con il pacchetto per la defiscalizzazione del lavoro. Per loro è cambiata la vita grazie alle scelte fatte da noi”. La discussione in Senato “ha dato il senso della drammaticità del passaggio che stiamo vivendo, che cambia la natura di quanto stiamo facendo”. “Siamo impegnati con la massima determinazione a non scadere su soluzioni di basso profilo. Se abbiamo tenuto questa posizione è perché sono convinto che sia meglio cadere in piedi piuttosto che una soluzione di basso profilo” ha proseguito il capo del governo. Letta ha voluto quindi ringraziare chi, “con leale e vera gratitudine”, ha votato “la maggioranza e non la voterà oggi e a chi ha lavorato al governo e da oggi non vi lavorerà più”. Prima della conclusione, Letta ha poi espresso la propria sentita solidarietà alla senatrice Paola De Pin, ricordando al M5S che il rispetto per la persona è alla base della democrazia: “Non ne posso più di lezione di morale da chi minaccia chi ha cambiato idea”, ha detto.



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