Una legge nata male, secondo quanto ha dichiarato oggi il procuratore generale della Cassazione Vito D’Ambrosio. Parla della legge Severino, al centro del dibattito per la richiesta del Pdl di verificarne la costituzionalità: da questa richiesta infatti potrebbe dipendere il futuro politico di Silvio Berlusconi. Ma secondo il procuratore, questa legge invece di risolvere i problemi ne crea, perché, ha detto, “nelle norme c’è mancanza di indicazioni nitide”. Lo ha detto parlando alle sezioni unite della Suprema Corte: “non è possibile comprendere la ragione profonda del perché si è giunti a sdoppiare l’articolo del Codice penale sulla concussione per combattere la corruzione, ed è fasulla l’interpretazione di chi dice che le leggi internazionali e l’Europa ci chiedevano di eliminare la concussione”. Dice poi che “sarà difficilissimo avere la collaborazione, nelle indagini, dei soggetti passivi del reato che adesso vengono incriminati”. Insomma, che dire? Forse ha ragione il Pdl a dire che questa legge non è applicabile, ma in tal caso meglio sarebbe rifare tutto. Vale la pena notare che se le cose stanno come spiega il pg, ad esempio la telefonata di Berlusconi in questura per chiedere il rilascio di Ruby non cadrebbe nella casistica prevista dalla legge, sarebbe cioè un reato penalmente irrilevante. 



Leggi anche

DALLA MANOVRA ALL’UE/ "L'anomalia" italiana della stabilità e le sfide per il GovernoDIETRO LE QUINTE/ Su Ruffini l’ombra lunga di Monti e Befera