I giudici della Corte d’appello di Milano hanno rilasciato le motivazioni della condanna all’interdizione a due anni dai pubblici uffici per Silvio Belrusconi. Nella sentenza si legge che il leader di Forza Italia sarebbe stato sia ideatore che organizzatore della frode fiscale sui diritti televisivi di Mediaset. Nonché fruitore dei relativi vantaggi. Non solo: si legge anche che la frode fiscale è resa più grave dal ruolo politico di Silvio Berlusconi.
Inoltre, spiegano ancora i giudici, il complesso sistema ideato poteva più facilmente occultare l’evasione: numerosi soggetti, da società fittizie di proprietà di Berlusconi o di Fininvest con un meccanismo di contrattazione secretata rendono il tutto più grave. E anche il protrarsi dell’illecito, ideato nella metà degli anni 80 “trasformato dal 1995 con la creazione della International media service, società maltese di fatto gestita dalla vecchia struttura di Finvest service di Lugano, e sfruttato ancora ai fini della presentazione delle dichiarazioni dei redditi qui esaminate, nonché l’entità del danno provocato all’erario e quindi allo Stato, danno che solo per i due anni sopravvissuti alla prescrizione ammonta a 7 milioni e 300.000 Euro”.
E oggi si decide sul voto segreto o meno in parlamento proprio sulla decadenza di Berlusconi dal suo ruolo di senatore in seguito alla condanna che complessivamente consta in quattro anni di carcere e due di sospensione dai pubblici uffici.