Alla fine di tutto, un ministro, anzi un sottosegretario, dimissionario c’è. Come si sa le dimissioni inizialmente inviate da parte dei ministri in forza al Pdl, erano state ritirate, facendo così rientrare la crisi di governo della scorsa settimana. Tra i dimissionari c’erano naturalmente anche i vice ministri come aveva chiesto Silvio Berlusconi. Ebbene, per una formalità il sottosegretario alla pubblica amministrazione Michaela Biancofiore, è rimasta imbrogliata in un inghippo. Come ha spiegato il capo del governo Enrico Letta nell’intervista rilasciata a Sky Tg ieri, lei a differenza dei suoi colleghi le dimissioni le ha mantenute mentre gli altri le ritiravano: “Ho accettato le dimissioni del sottosegretario Biancofiore perché dopo che i ministri le avevano ritirate lei le ha mantenute. Quindi le ho accettate per far capire che sono cambiate le cose”. Ed eccola fuori del governo. Lei però non ci sta e parla di mobbing nei suoi confronti. Sempre ieri la Biancofiore ha diffuso un comunicato in cui chiede al vice capo del governo Alfano di intervenire rendendo noto se la sua è una epurazione “frutto di una precisa scelta politica di mobbing che non ha a che vedere con l’unità del Pdl evocata da più parti”. Aggiungendo che almeno una telefonata Letta avrebbe potuto fargliela.