Nei confronti di Vito Crimi “è iniziata un’istruttoria che cercherà di chiarire come si sono svolti i fatti, dopo di che si convocherà il consiglio di presidenza”. Lo ha annunciato oggi il presidente del Senato Pietro Grasso, a margine di un convegno a palazzo Giustiniani. L’indagine riguarda in particolare il post pubblicato su Facebook dal senatore del Movimento 5 Stelle su Silvio Berlusconi (prendendo come spunto i manifesti “Non mollare Silvio” apparsi a Roma) durante la riunione della Camera di consiglio della Giunta per le elezioni e pochi minuti prima dei lavori a porte chiuse. Altri due post sono stati pubblicati sempre da Crimi a giunta già riunita in camera di consiglio, quindi in netto contrasto con il divieto assoluto di comunicare con l’esterno. Ci ha poi pensato Adriano Nitto, collaboratore parlamentare dell’ex capogruppo grillino al Senato, a precisare di aver pubblicato lui i messaggi, senza però riuscire a placare il mare di polemiche che si era ormai scatenato. Come se non bastasse, anche Michele Giarrusso, anche lui del Movimento 5 Stelle e anche lui presente in giunta, aveva pubblicato su Facebook una foto che lo ritraeva insieme alla collega M5S Serenella Fucksia, anche in questo caso mentre era in corso la seduta: “Ho scattato la foto per dimostrare che la senatrice Fucksia, un po’ in ritardo, era effettivamente arrivata”, si è poi giustificato.



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