Le Lega, pur avendo espresso i governatori delle principali Regioni del nord, è ai suoi minimi storici. Un paradosso a cui nessuno, ormai, fa più caso. Perché della Lega, a dire il vero, non ne parla più nessuno. E questo, già di per sé, dice tutto. Sarà per questo che il sindaco di Verona, Flavio Tosi, per coltivare le proprie ambizioni non ha avuto alcuna remora nell’avanzare certe proposte che, in altri tempi, gli sarebbero costate l’immediata espulsione dal partito. Tosi, in sintesi, ha rilanciato le primarie del centrodestra, candidandosi a premier della coalizione, e ha promosso, a livello nazionale, il superamento della Lega attraverso la presentazione di liste civiche sul modello che gli ha consentito di vincere a Verona, e a Maroni di vincere in Lombardia. Poi, ha spiegato, che «non è una questione di nord contro sud, ma di chi spende bene i soldi delle vostre tasche». E, per esemplificare, ha detto che la Puglia ha i conti in ordine e meno dipendenti in rapporto al numero di abitanti di Trentino e Val d’Aosta. Infine, ha promesso che farà campagna elettorale anche nelle regioni del sud. Giancarlo Pagliarini, ministro del Bilancio nel primo governo Berlusconi, militante della prima ora della Lega Nord che ha lasciato nel 2007, ci dice cosa pensa del progetto di Tosi.



Quante chance di successo ha?

Diciamo che, quantomeno, ci può provare. Tutti gli altri partiti sono morti o moribondi, mentre l’offerta politica è così scarsa che non si può escludere a priori che ce la faccia. Il Pdl, con il declino di Berlusconi, è praticamente fuori dai giochi; quelli del Pd, invece, che non hanno mai capito niente di economia ma, perlomeno, erano riusciti a dare l’impressione di essere più seri degli altri, si sono dimostrati anch’essi poco credibili. Insomma, chi in questo momento ha in mente un progetto nuovo, ha davanti a sé delle praterie.



Tosi può giocarsela anche nelle primarie per la premiership del centrodestra?

Beh, tra Cicchitto e Tosi, io voterei Tosi.

Sì, ma la maggior parte degli italiani?

Credo anche loro.

E se avesse contro Alfano?

A quel punto sarebbe un bel match. Credo, in ogni caso, che con personaggi del genere, e aggiungo la Santanchè, Gasparri, Schifani e Brunetta, potrebbe anche vincere.

Tosi, parlando della sua idea di promuovere la lotta agli sprechi, ha fatto presente che la Puglia ha meno dipendenti pubblici, in proporzione ai suoi abitanti, di Veneto, Trentino e Val d’Aosta.

L’idea di fondo di un affermazione del genere è, tutto sommato, federalista. Tuttavia, non dimentichiamo che Zaia gli ha fatto immediatamente presente che la Puglia ha i conti in ordine perché riceve 12 miliardi e 800 milioni di euro all’anno. Vede, in Svizzera, Paese federale per eccellenza, ci sono 26 cantoni; eppure, ogni 100 metri si vede una bandiera bianco-crociata. Questo perché il modello di convivenza prevede che si possa stare assieme senza andare particolarmente d’accordo. Perché in Svizzera, in sostanza, ciascuno è padrone a casa propria. E allora, il vicino di casa non diventa più un problema. Nasce così la cultura del rispetto per chi non la pensa come te. Padrone a casa propria, tuttavia, significa che le tasse che produco restano sul territorio in cui vivo. Al massimo, un terzo possono andare al centro perché si realizzino, laddove è necessario, misure perequative.



 

Potrebbe essere tutta una tattica per puntare alla segreteria del Carroccio?

Finché Tosi prova a contrapporsi ad Alfano o Cicchitto, a livello nazionale, la cosa, quantomeno, incuriosisce. Se vuole fare il segretario della Lega, la questione perde completamente di interesse.

 

Perché?

Esistono ancora i leghisti, e sono gli stessi di sempre, con la stessa passione e gli stessi ideali di un tempo. Ma che cos’è la Lega? Cosa vuole? Cosa propone? La verità è che non lo sa nessuno. La Lega non c’è più.

 

(Paolo Nessi)