Matteo Renzi in 140 caratteri. Il sindaco di Firenze ha fatto partire poco dopo le 15 di oggi la diretta tv per rispondere alle domande che i cittadini gli hanno rivolto su Twitter attraverso l’hashtag #matteorisponde. Il primo cittadino fiorentino ha annunciato innanzitutto di voler presentare una propria proposta sulla legge elettorale prima delle primarie dell’8 dicembre: “Non so se entro il 20 novembre o la settimana successiva – ha precisato -. È importante fare una proposta che abbia caratteristiche semplici: il primo elemento di semplicità è che si sappia chi ha vinto. Poi, chi ha vinto deve governare: non è che ci mettiamo insieme di nuovo, le larghe intese, l’inciucio. Inoltre, chi vince e governa deve avere cinque anni davanti, un minimo di arco temporale davanti”. La proposta, ha poi aggiunto Renzi, “va sotto il nome di sindaco d’Italia. La sintesi è una legge elettorale in cui si sa chi ha vinto. E credo sia più serio che chi deve rifare la legge elettorale non ci faccia passare dal Porcellum al Superporcellum: una cosa seria, non una misera occasione per sfangare il giudizio della Corte costituzionale”. A chi gli chiede se continuerà a sostenere l’attuale esecutivo anche nel caso in cui dovesse esserci una scissione nel Pdl, Renzi risponde che “il governo Letta non è che lo sosteniamo a seconda di chi c’è di là. Il governo deve fare alcune cose: lavoro, riforme istituzionali e, se riesce, abolire il bicameralismo paritario”. Quindi “la vita del governo è indipendente dalla scissione o meno di Berlusconi. È indipendente dalle polemiche del Pdl. S’è visto un mese fa quando Berlusconi ha provato a farlo fuori. Letta lavori per l’Italia”. Poi una nuova frecciata al Movimento 5 Stelle: “Mi ha molto colpito la frase di Beppe Grillo che ha detto: lo so, lo so. Non abbiamo combinato niente. È imbarazzante: ma come, siete 160 parlamentari e non avete combinato niente?”. Riguardo un eventuale avvicinamento con i grillini, Renzi ha concluso spiegando che “per dialogare bisogna essere in due. Se stanno sul tetto buttano l’occasione di cambiare l’Italia. Dateci una mano a cambiare l’Italia invece di stare sopra i tetti come i tacchini di qualcuno”.