Tutto concorre a far pensare che il centrodestra come lo abbiamo conosciuto negli ultimi vent’anni, dalla discesa in campo cioè di Silvio Berlusconi, sia ormai finito. Lo scontro tra lealisti al governo e lealisti a Berlusconi ha ormai rotto gli argini. Lo ha capito lo stesso Berlusconi che ieri parlando ai giovani di Forza Italia ha ribadito la su apposizione: con l’ok alla mia decadenza, sarà stop al governo. C’è qualcuno che ci vuole dividere, ha aggiunto, nonostante io da vent’anni cerchi di tenere uniti i moderati. Poi la frase che dice tutto: “E’ incredibile che un partito alleato al governo con noi voglia far fuori il leader del nostro movimento. Come possono chiedere ai nostri ministri e senatori di continuare a collaborare al governo quando si rendono responsabili dell’omicidio politico del leader del Pdl?”. Eliminare me, ha detto ancora, vuol dire eliminare l’ostacolo al potere della sinistra. Poi le lodi alla rinascita di Forza Italia dicendosi sicuro che sabato il consiglio nazionale voterà la ratifica del nuovo movimento politico che manda in pensione il Pdl. I club di Forza Italia, ha detto, si chiameranno Forza Silvio. Una stoccata anche per quello che ormai si prefigura il suo rivale di sinistra, Renzi: è un opportunista. Dai pidiellini fedeli a Letta il messaggio che arriva è anch’esso chiaro: dice Cicchitto che in queste condizioni non parteciperanno al consiglio nazionale di sabato. 



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