Raffaele Fitto contro Angelino Alfano. Il deputato Pdl non ha gradito il contrattacco dei governativi che, per voce del vicepremier, hanno ribadito la necessità di dare continuità all’esecutivo anche in caso di decadenza da senatore di Silvio Berlusconi. Il rischio, ha commentato Fitto, non è che si voglia ”guastare la festa” al Cavaliere, ma che si voglia ”fargli la festa”. “Mentre Alfano descrive sul Corriere della Sera un quadro unitario, sereno, nel quale non sembrano esservi ombre (semplicemente perché il vicepremier sceglie di eludere i nodi di fondo) – prosegue l’esponente Pdl in una nota – altri a lui vicini, contemporaneamente, si incaricano di chiarire lo scenario: Berlusconi deve di fatto mettersi da parte (al di là dei consueti omaggi formali); il Governo deve essere sostenuto a prescindere; il voto sulla decadenza, al di là di qualche lacrima di coccodrillo, non deve produrre conseguenze; quanto alla legge di stabilità, sarà quel che sarà”. Secondo Fitto è quindi arrivato “il momento di dire con assoluta chiarezza che noi riteniamo inaccettabile questo approccio. Non crediamo che Berlusconi debba mettersi da parte, perché è stato scelto (lui, non altri) da milioni di elettori; non crediamo che un partito serio possa mai permettersi di accucciarsi davanti a un esecutivo, rinunciando a posizioni chiare; non crediamo che il voto sulla decadenza possa essere considerato un evento scontato e quindi da subire come se nulla fosse; e non crediamo che si possa tradire il patto con i nostri elettori accettando il ritorno delle tasse sulla casa”.