Il governo accelera sulla legge di Stabilità e annuncia di voler porre al più presto la questione di fiducia. I motivi di questa fretta sono molteplici: da un lato si intende verificare “con chiarezza e senza ambiguità il rapporto fiduciario tra governo e maggioranza parlamentare”, come ha spiegato in una nota il ministro per i Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini, ma dall’altro è ovvio che si vuole far presto per evitare di veder ulteriormente slittare il voto sulla decadenza da senatore di Silvio Berlusconi, in programma alle 19 di domani. L’esecutivo, però, deve fare i conti con il possibile ostruzionismo di Forza Italia: “Per senso di responsabilità attendiamo maxi emendamento governo – recita un tweet del partito – Voteremo contro se sarà come è atteso: pieno di tasse”. Anche Renato Brunetta ha recentemente parlato di una stabilità “da cimitero”: “Questo governo era nato sulle larghe intese, larghe intese per avere tre obiettivi – ha scritto il capogruppo di Fi alla Camera – Uno la pacificazione, mi pare che di pacificazione neanche l’ombra; due, le grandi riforme costituzionali, e anche su questo vedo grandi e grandi problemi, soprattutto per la riforma della Costituzione, articolo 138, e per la mancanza della giustizia all’interno delle grandi riforme; tre, la politica economica per lo sviluppo”. Il risultato, conclude Brunetta, “é che i tre grandi obiettivi del governo Letta sono tutti e tre disattesi. Niente pacificazione, niente grandi riforme, soprattutto costituzionali, e una politica economica da stabilità da cimitero”.



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