Gianfranco Rotondi, fedelissimo del Cavaliere, ha cinguettato su Twitter un commento ironico e pungente in risposta ai titoli a caratteri cubitali di tutti i giornali che commentano l’uscita di scena (per lo meno dai palazzi della politica) di Silvio Berlusconi. Queste le sue parole sul celebre social network: “Necrologi sprecati x Silvio su tutti i siti. Allegri,ragazzi: è decaduto, non deceduto”. E dopo le dure parole di Marina e Pier Silvio, ecco il turno di Barbara che ha parlato di “violenta operazione politica”. Ecco cosa ha detto: “la violenta estromissione di mio padre dal Parlamento, avvenuta attraverso norme incostituzionali e palesi violazioni regolamentari, gli avversari politici si illudono di avere la strada spianata verso il potere”
Berlusconi è decaduto. Al suo posto subentra Ulisse Di Giacomo, il primo dei non eletti nella stessa circoscrizione (quella del Molise) del Cavaliere. Di Giacomo fu assessore alla Sanità della terza giunta di Michele Iorio. Raggiunto telefonicamente da Sky Di Giacomo ha fatto sapere che andrà a sostenere il governo Letta, appoggiando la linea del Nuovo Centrodestra. “Non condivido più i toni né i contenuti di Forza Italia; credo che il Nuovo Centrodestra possa essere un approdo possibile”. Ha poi aggiunto: “Nell’ultimo mese non ho parlato della questione per non fare confusione tra le questione del Molise e quella persona del Cavaliere, ma dal Presidente mi sarei aspettato un passo indietro prima del voto del Senato”.
Questo Paese e questa democrazia devono vergognarsi per quello che mio padre sta subendo”. Questo il duro attacco di Marina Berlusconi in seguito alla decisione del Senato che ha di fatto sancito decadenza del padre da senatore della Repubblica. Nella nota si legge anche: “Questa politica si dovrà pentire di essersi ancora una volta arresa ad una magistratura che intende distruggere chiunque provi ad arginare il suo strapotere. L’Italia non merita di vedere l’uomo che milioni di italiani hanno scelto con il voto venire allontanato, in base ad una assurda condanna senza prove e calpestando principi costituzionali, normative, prassi minime di civiltà”. Marina Berlusconi continua agguerrita: “Una violenza di questo tipo rappresenta una macchia che peserà sulla storia del nostro Paese. Mio padre decade da senatore, ma non sarà certo il voto di oggi a intaccare la sua leadership e il suo impegno. La vera decadenza è quella imboccata dalle nostre istituzioni: sono loro, e non mio padre, ad uscire profondamente umiliate dallo scempio cui oggi ci è toccato assistere”. Le fa eco (con una seconda nota) il fratello Pier Silvio: “Il voto di oggi al Senato mi colpisce come figlio e come cittadino. Come figlio, l’amarezza è profonda perché so quello che mio padre è davvero. E soprattutto quanto ha fatto. Per tutta l’impresa italiana e per il nostro Paese. Come cittadino, provo un forte senso di ingiustizia. Un voto così, che ignora ogni ragionevole dubbio su una vicenda giudiziaria che fa acqua da tutte le parti, non mi sembra in linea con i principi democratici che dovrebbero tutelare gli eletti dal popolo da aggressioni esterne. Il vice presidente Mediaset concluse così: “Mi auguro per il futuro dell’Italia che abusi del genere non vengano mai più messi in pratica contro nessun parlamentare di qualsiasi parte politica”.
I vertici di Forza Italia, dopo il voto che ha sancito la decadenza di Silvio Berlusconi dalla carica di senatore della Repubblica, hanno ufficialmente chiesto un incontro con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Questo il contenuto della nota di FI: “Al termine di una lunga riunione, i deputati e i senatori di Forza Italia hanno espresso la loro solidarietà al presidente Berlusconi e la preoccupazione per la situazione politica determinatasi dopo la decadenza del leader di Forza Italia. Hanno cosi deciso di incaricare i capigruppo di Camera e Senato, Renato Brunetta e Paolo Romani, di chiedere al presidente della Repubblica di ricevere una delegazione dei gruppi parlamentari per affrontare il delicato momento”. In seguito, ha parlato anche Deborah Bergamini (FI): “Il Pd ha votato, illegittimamente, a favore della decadenza di Silvio Berlusconi. Il Pd è al governo grazie al Nuovo centrodestra”. Non mancano infatti le stoccate a quell’ala del PdL che non ha voluto seguire fino in fondo Silvio Berlusconi: “Il Nuovo centrodestra dichiara in conferenza stampa tutta la sua scrupolosa e studiata amarezza e vicinanza a Silvio Berlusconi. E’ un’equazione che non torna”.
Di fatto non c’è stata alcuna votazione contro Silvio Berlusconi, oggi al senato. I senatori hanno votato contro una serie di emendamenti proposti da Forza Italia, in particolare sulla legge Severino, tutti regolarmente bocciati mediante il Voto. Ecco il momento per certi versi storici nel quale il presidente del senato annuncia che il senato approva la decisione della Giunta sulle elezioni dichiarando decaduto il ruolo di Berlusconi e annunciando l’ingresso del suo sostituito, il primo dei non eletti nella circoscrizione del Molise.
Beppe Grillo ha dedicato il suo blog di oggi a un “memoriale” in ricordo di Silvio Berlusconi in cui dice che, anche se gli piacerebbe, non siamo davanti al crollo di un regime. Non è ancora così nonostante la decadenza quasi sicura di Berlusconi: “E’ semplicemente la fine di un banale uomo per tutte le stagioni, un soggetto che è stato funzionale nell’ultimo ventennio sia ai colossi finanziari anglo-americani che al Kgb sovietico, passando per lo Stato del Vaticano,la troika, l’Iran, Israele, l’Arabia Saudita, gli emirati Arabi, la Lybia, l’intero sistema bancario internazionale”.
Rissa sfiorata nell’Aula del Senato tra Roberto Formigoni e Sandro Bondi. Come ha spiegato a IlSussidiario.net l’ex governatore lombardo, raggiunto telefonicamente pochi minuti fa, la lite di oggi durante la seduta a Palazzo Madama dedicata al voto per la decadenza di Berlusconi è solo il culmine del botta e risposta di questi giorni tra i due. Lunedì scorso, infatti, il senatore e coordinatore nazionale dell’ex Pdl aveva detto che Forza Italia dovrà in futuro evitare di allearsi “con il Nuovo Centrodestra, la Lega o con altre sigle minoritarie”, per “puntare decisamente a ottenere un consenso maggioritario senza acconciarsi a compromessi e patti che priverebbero un movimento nazionale come Forza Italia della coesione e della forza indispensabili per cambiare profondamente l’Italia”. Immediata la replica di Formigoni che, arrivato al Pirellone per una riunione del gruppo lombardo di Ncd, aveva risposto all’ex collega che in questo modo sarebbe diventato “il principale alleato della sinistra, perché sai bene che, se rompi il centrodestra, tutti i comuni cadranno nelle mani della sinistra”. Ecco allora cos’è accaduto oggi in Aula, come ci spiega proprio Formigoni: “Mentre stavo salendo per andare al mio posto, Bondi si è alzato in piedi, paonazzo in viso, dicendomi: ‘Tu non devi più permetterti di parlare di me!’, riferendosi a quanto detto nei giorni scorsi. Io quindi gli ho risposto: ‘Scusa Bondi, ma se tu parli di politica io ti rispondo di politica’, ma lui ha nuovamente gridato la stessa frase. Poi ha proseguito, dicendo che devo presentarmi davanti ai magistrati, senza però ricordare che io, a differenza del suo capo, l’ho sempre fatto”.
E’ arrivata la conferma dopo alcune indiscrezioni. Il presidente del senato ha annunciato che le operazioni di voto cominceranno alle ore 17 invece che alle 19 come previsto ieri dalla conferenza dei capigruppo. Le dichiarazioni di voto invece cominceranno alle ore 15 e 30. Voto anticipato dunque. In aula continuano gli interventi dei senatori, con veri e propri litigi. Dopo le dure accuse di Alessandra Mussolini nei confronti del Nuovo centrodestra, una rissa è stata quasi sfiorata tra Sandro Bondi e Roberto Formigoni, segno della profonda divisione ormai in atto fra le due formazioni di centrodestra. Parole dure anche da parte di Maurizio Gasparri nei confronti del senatore a vita Renzo Piano, accusato di non venire mai in aula e di essersi presentato solo oggi in occasione del voto di decadenza. Sullo stesso piano Bondi: “Solo oggi sono i senatori a vita sono tutti presenti”.
Probabile anticipo per il voto di decadenza previsto stasera a partire dalle ore 19, come avevano deciso ieri i capigruppo dei partiti. Secondo indiscrezioni il voto potrebbe essere anticipato alle ore 17, si è in attesa di conferma. Intanto il leader dell’Udc Casini ha chiesto la sospensione del voto stesso per permettere alla Cassazione il conteggio dei tempi dell’interdizione: “La sentenza, giusta o sbagliata che sia, è sottoposta alle regole dello Stato democratico, che ne impongono l’applicazione: si segue la vita più impervia, che consente a Berlusconi di ergersi a vittima di persecuzione politica” ha detto.
E’ cominciata con la discussione in aula la lunga giornata di Silvio Berlusconi che vedrà stasera il voto sulla sua decadenza dal senato. I rappresentanti di Forza Italia sono subito intervenuti chiedendo di ripristinare il voto segreto, richiamandosi al regolamento in merito al voto che riguarda una singola persona. Hanno citato il caso dell’attuale capogruppo del Pd Luigi Zanda per il quale nel 2009 ci fu il voto segreto. Si sono uniti alla richiesta anche i senatori del Nuovo centrodestra, ma il presidente del senato Piero Grasso ha respinto la proposta in quanto, ha detto, il voto sulla decadenza non è paragonabile a quello sulla persona, ma sullo status di parlamentare. Il dibattimento è poi proseguito in un clima teso come da aspettative, con un duro attacco di Alessandra Mussolini nei confronti dei rappresentanti del Ncd: non vogliamo i vostri voti ha urlato dal suo banco. “I vostri sono voti appiccicosi. Se fossi stata io la capigruppo non li avrei accettati. Siete dei poltronisti, come dice Berlusconi, siete arrivati a un punto di non ritorno. Alfano è un pirana e preferisco chiamarlo Lino perché di Angelino non ha proprio nulla” ha detto ancora.
L’atteso giorno è arrivato. Nella serata di oggi, mercoledì 27 novembre 2013, probabilmente terminerà la carriera politica di Silvio Berlusconi, su cui l’Aula di Palazzo Madama voterà a partire dalle ore 19 la decadenza da senatore dopo la condanna della Cassazione nel processo sulla compravendita dei diritti Mediaset. Il clima politico è quanto mai incandescente: da un lato il governo Letta è riuscito a ottenere in fretta e furia il voto di fiducia sul maxiemendamento alla legge di Stabilità, giunto questa notte con 171 “sì” e 135 “no”, ma ha dovuto fare i conti con l’uscita definitiva di Forza Italia dalla maggioranza. L’Aula del Senato ha poi approvato stamattina il disegno di legge sul bilancio, con la manovra che ora passa alla Camera in seconda lettura. Proprio la legge di Stabilità è stata fortemente criticata dagli esponenti del partito del Cavaliere, uscito dopo sette mesi dall’esecutivo guidato da Enrico Letta e da oggi all’opposizione. “Le larghe intese sono finite”, ha detto senza mezzi termini Renato Brunetta nella conferenza stampa di ieri. “Abbiamo un grande rammarico, sulla politica economica siamo di fronte a un totale fallimento – ha poi aggiunto il capogruppo di Fi alla Camera – Questa legge di stabilità è sbagliata, costruita male e discussa peggio, anche in ragione della mancanza di confronto che il governo ha dimostrato nei confronti della parte più rilevante della sua maggioranza insieme con il Partito Democratico”. Forza Italia, infatti, non ha votato la fiducia sulla legge, proprio perché “non sono state accolte le richieste avanzate su casa, Iva, concessioni demaniali, circolazione del contante, sicurezza”. Sulla stessa linea il commento del capogruppo di Fi al Senato, Paolo Romani, nel corso della stessa conferenza stampa: “Non ci sono più le condizioni per proseguire nella collaborazione con questo governo – ha detto – Ci siamo sentiti emarginati, buttati fuori dalla maggioranza, ma abbiamo continuato a inseguire il governo nella ricerca di un confronto”. Romani ha quindi concluso spiegando che “il maxiemendamento alla legge di stabilità è assolutamente irricevibile”.
Alla vigilia del voto sulla decadenza, inoltre, è stato proprio Berlusconi ad annunciare la mobilitazione con una manifestazione indetta questo pomeriggio a Roma a partire dalle 14: “Domani scendono in piazza tutti i cittadini che sono fortemente preoccupati per quanto sta accadendo e che hanno a cuore il futuro del nostro Paese e scendono in piazza non per difendere Silvio Berlusconi ma perché hanno a cuore la democrazia del Paese”, ha detto, aggiungendo che la protesta sarà “assolutamente pacifica e legittima”, anche se ovviamente la tensione sarà altissima. Angelino Alfano, ex segretario del Pdl e oggi leader del Nuovo Centrodestra, ha commentato negativamente le mosse dell’ex premier: “Avevamo visto giusto, avevamo visto lontano. Sapevamo che sarebbe finita così e adesso siamo alla cronaca di un esito ampiamente annunciato. Avevamo detto e ripetiamo che è sbagliato sabotare il governo e portare il Paese al voto, per di più con questa legge elettorale, a seguito della decadenza del presidente Berlusconi. Decadenza che consideriamo del tutto ingiusta”. La legge di stabilità, invece, “che comunque non aumenta le tasse ed è ancora migliorabile alla Camera”, ha sottolineato Alfano, “è però diventata una scusa, un pretesto che non regge di fronte alla difficoltà di un Paese che ha bisogno di buongoverno e non del buio di una crisi senza sbocco e senza prospettive. Noi, dunque, continueremo a lavorare per l’Italia”. Intanto, nell’aula di Palazzo Madama, ha preso il via la seduta dedicata al voto per la decadenza di Berlusconi, previsto nella serata di oggi. Il presidente della Giunta delle immunità Dario Stefàno dovrebbe a breve leggere la relazione della Giunta in cui non viene confermata la convalida dell’elezione dell’ex premier, mentre gli esponenti di Forza Italia sono tornati a chiedere il voto segreto.