Durante una conferenza stampa a Strasburgo, il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri ha parlato anche della bufera scaturita dalla scarcerazione di Giulia Ligresti: “Posso anche fare un passo indietro, a me interessa che il governo letta vada avanti e continui perché é l’unica e giusta risposta ai bisogni del Paese”, ha detto la Guardasigilli, che rispondendo alle domande dei cronisti ha ribadito che “la tenuta del Governo è la cosa più importante” e che l’importante è che “la verità emerga, poi se la politica fa la sua strade la faccia, ma non strumentalizzando me”. Il ministro ha comunque intenzione di rimanere al proprio posto solo se le verrà accordata “piena fiducia”: “O mi chiedono di rimanere con piena dignità e pieno rispetto – ha chiarito – o non sarò mai un ministro dimezzato. Devo affrontare temi molto delicati, o me li fanno affrontare a testa alta o se ne trovino un altro”.
E’ stata presentata alla Camera una mozione di sfiducia del Movimento 5 Stelle contro il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri per chiederne le dimissioni dopo il coinvolgimento nel caso Ligresti. Lo ha fatto sapere il capogruppo a Montecitorio Alessio Villarosa: “Un ministro della Giustizia che si sia lasciato condizionare nel suo operato dai suoi rapporti personali con la famiglia Ligresti – si legge nel testo della mozione diffuso dall’Adnkronos – agendo, oltretutto, con una marcata disparità di trattamento verso gli altri detenuti ‘non eccellenti’ e utilizzando i magistrati che operano all’interno del ministero è un’ombra indelebile sulla sua figura istituzionale da un punto di vista etico, morale e politico”. I grillini aggiungono quindi che “il solo sospetto che un ministro della Giustizia possa aver ricevuto ed esercitato pressioni è un’ombra di cui un membro delle istituzioni non si può vestire”. Dal canto suo Cancellieri, che domani riferirà sulla vicenda in Parlamento, prima al Senato e poi alla Camera, ha ribadito in una recente intervista al Messaggero di non avere affatto intenzione di dimettersi: “No, assolutamente. Anzi, combatto, querelo e vado avanti. Non mi faccio intimidire. Personalmente sono una roccia. Il metodo Boffo lo abbiamo ben conosciuto in altri tempi. Bisogna reagire”. Se però fosse proprio Letta a chiederle di fare un passo indietro, allora “sì, lo farei – dice la Guardasigilli – ma dovranno anche spiegare al Paese il perché di ciò. Non consento che si passi sopra il mio onore”. Cancellieri ha quindi confermato la sua versione: “Il mio interessamento ad una donna anoressica, che rischiava il suicidio, non ha di certo inciso sulla decisione della magistratura, come ha spiegato lo stesso procuratore Caselli – ha detto -. E poi, ricordo che il magistrato che ha valutato quelle intercettazioni non vi ha trovato nulla di penalmente rilevante. Questa è malafede. È accanimento”.