Nuovo scontro sul tema della decadenza di Silvio Berlusconi. E’ successo nelle ultime ore quando è arrivata la richiesta di Pdl e Lega di invalidare la decisione presa dalla Giunta che come si sa ha convalidato la decadenza stessa e passato la palla al voto del Parlamento. Motivi procedurali, in sostanza i famosi post inviati da Vito Crimi, secondo i due partiti sarebbero sufficienti per invalidare la decisione. Ma il presidente del Senato Grasso ha detto subito di no: non c’è alcun presupposto valido per annullare la decisione presa, la questione è chiusa anche in Consiglio di presidenza. Questo nonostante oggi Pdl e Lega abbiano fatto mancare il numero legale nel tentativo di impedire la chiusura della seduta. Nel dettaglio, Grasso sostiene che i post inviati da Vito Crimi e altri commissari non sono violazione del segreto e comunque il Consiglio di presidenza non è competente a decidere. Al massimo si può pensare a una sanzione disciplinare. Come si ricorda il senatore cinque stelle aveva pubblicato su facebook durante i lavori della giunta un post molto offensivo nei confronti di Belrusconi rischiando di bloccare tutto. Ma il Pdl non ci sta: “Abbiamo denunciato una violazione del regolamento e non abbiamo ricevuto risposta” viene detto dopo le parole di Grasso. E’ inaccettabile, ha detto Elisabetta Casellati, presenziare a un consiglio di presidenza dove non viene attuato il regolamento. Per Alessandra Mussolini Grasso non è imparziale. Infine Maurizio Gasparri sostiene che il Consiglio di presidenza è competente per giudicare il caso: senza un esame come richiesto, dice, non si potrà votare in aula il 27 novembre come deciso.