Il Pdl si divide sulla decisione di Silvio Berlusconi di anticipare al 16 novembre il Consiglio nazionale che dovrebbe sancire il passaggio ufficiale a Forza Italia. Non tutti hanno gradito quest’accelerazione rispetto all’8 dicembre, data inizialmente stabilita durante l’ufficio di presidenza del 25 ottobre scorso: “È una partita tutta da vedere. La riunione è prevista per il 16, c’è tutto il tempo per riflettere e per decidere”, ha detto oggi pomeriggio Fabrizio Cicchitto ai cronisti che gli chiedevano se i governativi del partito non si presenteranno all’appuntamento. Se la nuova Forza Italia “è un partito con una direzione collegiale e collettiva ci entro, ma se è guidato da un gruppo estremista senza dialettica democratica non ci entro”, ha aggiunto il deputato Pdl, precisando che “non possiamo precipitare il Paese in una crisi di governo. Oltretutto sarebbe un autogol per il Pdl, perché avremmo un governo di scopo senza di noi e contro di noi che farebbe una nuova legge elettorale”. Non ha invece alcun dubbio il ministro Lupi, anche lui “alfaniano”, secondo cui il Consiglio nazionale è una grande occasione per l’unità del partito. A margine della conferenza programmatica dell’Ugl, Lupi ha detto anche di essere dispiaciuto nel “vedere che chi si dice lealista pensi a tutto tranne che all’unità”. “Non faccio la gara a chi vuole essere più falco dei falchi – ha aggiunto – Ci sono persone che volendo bene al paese e al presidente Berlusconi, vogliono, con Berlusconi, lanciare una sfida per questo Paese. Vedo che qualcuno continua a a tirare la giacca al presidente, noi non siamo tra questi”.