Gli eventi che condurranno al congresso del Pd assumono una brutta piega, a causa di numerose malversazioni – alcune presunte, molte lampanti – nell’ambito dei tesseramenti per l’elezione dei segretari dei circoli cittadini e di quelli provinciali. Il sindaco di Bari, Michele Emiliano, è tra quelli che sono convinti che il meccanismo congressuale vada radicalmente rivisto.  E’ anche tra i molti conviti che, alle primarie, Renzi uscirà vincitore. Abbiamo fatto con lui il punto sulla situazione interna al Pd.



Come mai il suo partito ha assunto il vizio democristiano di truccare le tessere?

Francamente, a Bari, di queste violazioni non ce ne siamo accorti. Ovviamente, perché non ce ne sono state. Basti pensare che, rispetto alle 14mila tessere del 2009, quest’anno ne sono state sottoscritte circa 9mila. Ci sono, addirittura circoli di Bari che, in quartieri molto grandi, hanno prodotto 70-80 tesseramenti. E’ evidente, quindi, che non c’è stata alcuna competizione per gonfiare i numeri. Tanto più che, di per sé, è inutile.



Perché?

Indipendentemente dal numero delle tessere, il numero di delegati di ciascun circolo resta uguale.

Resta il fatto che dal resto d’Italia fioccano segnalazioni.

Sul resto d’Italia non ho informazioni, e non vedo come potrei averle. Si figuri che non posso disporre nemmeno dei dati relativi a tutta la Puglia. Mi dicono, per esempio, che a Lecce circolano circa 16mila tessere fantasma. Di certo, se fosse vero, si tratterebbe di un episodio grave.

Lei, in ogni caso, ha detto che il regolamento per il congresso è catastrofico. Perché?

Beh, ma per forza. Non ha senso dover portare i militanti a votare tre volte, come non ha senso la farraginosità di un sistema fondato su un mix di tesseramenti e primarie aperte ai non iscritti. Un sistema ideato, oltretutto, per fronteggiare l’ascesa di Renzi. E’ evidente, infatti, che gli elettori che non provengono dalla tradizione comunista o democristiana, molti dei quali hanno simpatia per lui, hanno maggiore difficoltà rispetto ai militanti a dover partecipare  a un numero così alto di consultazioni. Tanto più che, in termini di partecipazione, viene richiesto loro molto più di quanto non venisse richiesto ai vecchi militanti Pci o Dc.



Il comitato di Cuperlo, intanto, sta cantando vittoria, dato che 49 segretari eletti si sarebbero schierati con lui e solo 35 con Renzi.

Anzitutto, non è stato reso noto il metodo con cui si è giunti a questa conclusione. In ogni caso, anche se prendessimo per buoni questi dati, non avrebbero alcun valore. Per esempio, a Bari, ha vinto Ubaldo Pagano, che ha dichiarato che vota per Renzi. Tuttavia, chi vota per Ubaldo non sono solo gli elettori di Renzi, ma anche quelli di Cuperlo, di Civati e di Pittella. Inoltre, alle primarie per votare il segretario, ci sarà una platea allargata non solo ai militanti.

 

Secondo lei, in ogni caso, chi vince?

Renzi non solo è quello che ha più chance di vittoria, ma vincerà pure a mani basse. Ma questo, poco importa. Ciò che conta, invece, è che restituirà al Pd un ruolo politico nazionale, e saprà invertirne la rotta, a differenza della candidatura di Cuperlo che, come è noto, è stata messa in piedi dall’establishment sconfitto, che spera così di salvarsi.  

 

Il Pd di Renzi che atteggiamento assumerà nei confronti del governo?

Continuerà a sostenerlo. Spronandolo affinché, finalmente, faccia la sua parte. Attualmente, infatti, è immobilizzato.

 

Da cosa?

Berlusconi è combinato come ben sappiamo, mentre il Pd è privo di direzione politica; di conseguenza, l’esecutivo non ha linee di indirizzo.

 

Nel merito, quindi, cosa farà Renzi?

Darà un contenuto politico al partito. Facendo in modo che il governo rimetta qualche soldo in tasca agli italiani, finanziando con il taglio della spesa pubblica il taglio delle tasse. In secondo luogo, occorre rivoluzionare la sanità: costa troppo e dà pochi risultati. Dobbiamo ripristinare la presenza di tecnici e professionisti nei ruoli chiave. Non dovrà più essere la politica, per intenderci, a indicare i direttori delle Asl.

 

Renzi potrebbe arrivare al punto di decidere di non sostenerlo più?

Non toglierà la fiducia al governo. Benché, in esso, non abbia per ora alcuna fiducia. E non mi riferisco di certo a Letta, una delle migliori personalità politiche del Paese che, tuttavia, rischia di essere bruciato dalla situazione così come è stato distrutto Mario Monti (che, a dire il vero, ci ha messo del suo). Sarebbe un peccato perché, in futuro, potrebbe ricoprire qualunque ruolo.

 

Quando Renzi sarà capo del Pd e, magari, pure candidato premier, che ruolo potrà assumere?

Tra qualche anno, potrebbe tranquillamente fare il presidente della Repubblica.

 

Parliamo dell’Ilva di Taranto:  crede che voi politici abbiate delle responsabilità nelle vicenda?

Per anni abbiamo osservato che i parametri legati alle emissioni, peraltro resi particolarmente rigidi dalla legislazione regionale, erano stati rispettati. E’ stato merito della magistratura, cui va espressa gratitudine, se la reale situazione è venuta a galla. Al di là dei parametri regolari ha, infatti, scoperto che nella catena alimentare erano presenti tracce di biossina al punto da configurare l’ipotesi di un disastro ambientale corposo. Detto questo, la Procura e il gip stanno procedendo con le indagini e ho fiducia che chi è colpevole sarà condannato. Aggiungo che, conoscendo le tecniche e le procedure investigative, è verosimile che chi fino ad oggi non era ancora stato colpito da alcun provvedimento, è perché a suo carico non ci sono mai stati elementi di cui la magistratura fosse particolarmente convinta.

 

Cosa ci dice di Vendola?

Per quello che lo conosco, sono certo che si sia limitato a contemperare le esigenze di salute dei cittadini con quelle del lavoro. 

 

(Paolo Nessi)