“Credo sia inaccettabile che sia andata a finire così, se fossi stato segretario del Pd non l’avrei difesa”. Matteo Renzi, ospite ieri sera a Servizio Pubblico su La7, non ha dubbi: il ministro Cancellieri “avrebbe fatto un servizio al Paese se si fosse dimessa”. Secondo il sindaco di Firenze, candidato alle primarie del Pd, in Italia spesso si chiedono le dimissioni di qualche esponente politico, ma alla fine nessuno sceglie di fare un passo indietro: “Lei non le ha date e Letta non le ha chieste. Per me è stato un errore non darle. Se lei avesse segnalato la cosa per le vie istituzionali non ci sarebbe stato problema. Ma non mi scandalizzo tanto di quella telefonata, ma di quella prima che ha fato alla compagna dell’arrestato”. Se, infatti, “uno mi chiama per una buca o per un problema”, ha spiegato Renzi, “io chiamo un dirigente, intervengo. Se il ministro Cancellieri riceve una segnalazione e si attiva verso canali istituzionali non ci sono problemi. Ma chiama e dice che è una vergogna ed è inaccettabile”. Poi si chiede, parlando del figlio del ministro, Piergiorgio Peluso: “Come fai a prendere 5 milioni di euro di liquidazione quando lasci una compagnia che va male? E la Consob stava in ferie? E l’Isvap stava in ferie? Ed i gruppi editoriali perché non ne parlavano?”. Soprattutto il Pd, quindi, “deve fare una solenne promessa che di fronte alle regole del mondo dell’economia la politica non è più succube, non è più succube agli interessi delle famiglie e degli amici degli amici ma prova a fare un percorso in cui legge è uguale per tutti”.



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