Botta e risposta tra Andrea Defranceschi e Giovanni Favia sulla bufera delle spese pazze nella Regione Emilia Romagna. Il primo è l’attuale consigliere del Movimento 5 Stelle, il secondo è l’ex grillino cacciato dal leader e candidatosi con Rivoluzione Civile di Ingroia alle politiche di febbraio: lo scontro è avvenuto in particolare sugli acquisti di spazi di programmazione resi disponibili dalle emittenti televisive locali in tre anni (dal 2010 al 2012), un insieme di spese illegittime che la Procura ha calcolato in 140mila euro. “Io in tv non ci sono mai andato perché non ho mai pensato che fossero utili”, ha spiegato Defranceschi, secondo cui Favia ha fatto invece “una scelta discutibile dal punto di vista politico. Io non ero d’accordo, quella scelta fu criticata anche dentro il Movimento”. Non si è fatta attendere la replica di Favia: “Le decisioni del gruppo assembleare, nonostante lui ne avesse la responsabilità e la titolarità, sono sempre nate da un sano e proficuo confronto tra noi due. Entrambi sul tema dell’utilizzo della televisione abbiamo avuto diversi dubbi e timori, tant’è che abbiamo deciso di ricorrervi solo nell’ultimo anno. Ma eravamo d’accordo, seppur con accenti diversi, che quello della tv fosse uno strumento più efficace, rispetto ad internet, per arrivare direttamente ai cittadini”.