Berlusconi e Grillo, in fondo, hanno più tratti in comune di quanto non siano disposti ad ammettere e una qualche forma d’intesa su certi temi non è da escludersi a priori. Un asse vero e proprio, ci spiega il direttore del Tg4, Giovanni Toti, è fuori discussione. Tuttavia, dal momento che entrambi stanno perseguendo il medesimo obiettivo, dovranno necessariamente accordarsi sullo strumento da utilizzare per raggiungerlo. Abbiamo chiesto proprio a Toti come evolverà la situazione.
C’è un asse tra Grillo e Berlusconi?
Ma no, semplicemente entrambi sono convinti della necessità di dare al Paese una legge elettorale per andare a votare al più presto. E le considerazioni di Berlusconi partono dal fatto che la sentenza della Corte costituzionale, di fatto, impedisce di andare alle urne senza una riforma.
Perché Berlusconi dovrebbe volere le urne anticipate?
Perché l’esperienza delle larghe intese, su cui aveva scommesso e si era impegnato in prima persona, è fallita. Da un lato, a causa dell’atteggiamento del Pd sulla decadenza; dall’altro, per colpa di una legge di stabilità che, in virtù del generale incremento della tassazione e delle ben note vicende sull’imposizione immobiliare, non trova il consenso di buona parte dell’opinione pubblica e delle stesse forze politiche, né tantomeno di Forza Italia. Non dimentichiamo che, a questo punto, l’attuale governo è retto prevalentemente dal Pd. E’, quindi, evidente che rispetto ad aprile l’asse si è radicalmente spostato a sinistra.
Quindi, Berlusconi, cerca l’accordo con Grillo sulla legge elettorale?
L’appello di Berlusconi è rivolto a tutte le forze parlamentari per il semplice fatto che una riforma elettorale necessita della più ampia convergenza possibile. Soprattutto se si intende vararla rapidamente. Detto questo, dal momento che sia Forza Italia che l’M5S considerano prioritario per il paese andare a votare al più presto, potrebbero esserci, in tal senso, delle convergenze tattiche. Non di certo strategiche. E’ evidente che tra il grillismo e il partito dei moderati di Berlusconi i valori di fondo siano completamente diversi.
Eppure condividono buona parte dell’elettorato.
Questo vale per tutti i partiti dell’arco costituzionale. Grillo ha rubato elettori a Forza Italia, al Pd, alla Lega e anche all’estrema sinistra.
Concretamente, con l’M5S, la convergenza che forma potrebbe assumere?
La proposta di ripristinare il Mattarellum rilanciata da Berlusconi potrebbe essere una buona base di partenza. Potrebbe consentire a Grillo di prendere parecchi seggi continuando a non allearsi con nessuno.
Grillo come potrà far digerire ai suoi elettori un accordo con Berlusconi, ancorché semplicemente sulla legge elettorale?
Non si tratta della condivisione di una linea politica, ma di un provvedimento volto a ridare la parola agli elettori. Non credo che ci saranno particolari problemi.
Se effettivamente fossero indette le elezioni anticipate, Berlusconi che ruolo ricoprirebbe, dal momento che è incandidabile?
Farà campagna elettorale. E il fatto di non potersi candidare non rappresenterà di certo un problema. Del resto, ormai più nessuno tra i leader politici siede in Parlamento: Grillo non può e non vuole candidarsi, Renzi si ricandiderà a sindaco di Firenze, Salvini è eurodeputato, Nichi Vendola fa il governatore della Puglia.
Chi sarà il candidato a presidente del Consiglio del centrodestra?
Immagino che sarà scelto attraverso le primarie di coalizione.
Non c’è, in ogni caso, solo la legge elettorale. Anche rispetto all’antieuropeismo appaiano alcuni tratti condivisi
Una posizione critica nei confronti dell’Europa appartiene, ormai, alla maggioranza delle forze politiche italiane. La crisi ha fatto emergere con forza tutte le debolezze e le contraddizioni dell’Ue: basti pensare all’assenza di una strategia economica e di una politica monetaria comune, alla mancanza di meccanismi di solidarietà o all’austerità che, invece che sanare il problema, ha inasprito la recessione. Se Berlusconi, da sempre, sostiene che Bruxelles andrebbe affrontata di petto, per tutelare maggiormente i nostri interessi, sacrificati a quelli dei Paesi del nord, oggi moltissimi leader politici manifestano le loro perplessità. Oltre a Grillo e a Salvini (che ha definito l’euro un crimine contro l’umanità) lo stesso Renzi, più volte, ha parlato di “Patto di stupidità”.
Perché Grillo si è sentito in dovere di far sapere che non c’è alcun asse con Berlusconi?
Teme di perdere voti. Un partito che ha fatto dell’antiberlusconismo e della decadenza di Berlusconi la sua bandiera deve sgombrare il campo da ogni possibile dubbio circa eventuali convivenze. Detto questo, lo ripeto: se si tratterà di fare un accordo sulla legge elettorale per andare a votare, entrambi troveranno il modo di fare un pezzo di strada insieme.
(Paolo Nessi)