“Se Renzi conferma la sua agenda su legge elettorale e Job Act, avremo un gennaio incandescente dal punto di vista politico. Per il segretario del Pd fare le riforme in tempi brevi è più importante che garantire la stabilità del governo. La strada di Letta nel 2014 sarà tutta in salita”. Lo afferma Guido Gentili, editorialista de Il Sole-24 Ore, commentando quanto affermato dal presidente del Consiglio parlando ai dipendenti di Palazzo Chigi: “Nonostante molti fuori da qui non ci credessero, abbiamo mangiato il panettone e se continuiamo a lavorare bene contiamo di mangiarlo anche il prossimo anno”.
Gentili, come vede il futuro del presidente Letta?
Dopo le Primarie del Pd il quadro politico è cambiato. Vincendo a mani basse, Matteo Renzi è diventato il punto di riferimento essenziale del governo, che nel frattempo aveva registrato lo strappo di Berlusconi. Il segretario del Pd mira a dare una forte accelerazione alle scelte e alla strategia del governo, come si è dimostrato nel caso del finanziamento pubblico ai partiti. Il presidente Napolitano invece è contrario a ipotesi di elezioni anticipate e mira a mantenere un quadro politicamente stabile per tutto il 2014. Lo stesso Letta domenica scorsa parlando all’Assemblea del Pd aveva detto: “Uniti saremo imbattibili”.
La linea di Letta e Napolitano continuerà a prevalere su chi punta a destabilizzare la maggioranza?
Il problema è se il governo riuscirà a mantenere gli impegni presi prima dell’arrivo di Renzi e nello stesso tempo a marciare con un’agenda che sia la stessa del segretario del Pd. Renzi vuole andare rapidamente a un accordo sulla legge elettorale, che sarà ricercato in prima battuta all’interno della maggioranza che sostiene Letta. Qualora ciò non dovesse essere possibile, alla fine anche il M5S e Forza Italia potrebbero essere coinvolte. Il problema è che più Renzi accelera sulle riforme e più rischia di mettere in difficoltà il governo nella cui coalizione c’è anche il Centrodestra di Alfano.
Che cosa accadrà di qui a qualche settimana?
Letta è stato molto bravo in questi mesi di governo a fare l’equilibrista politico, con una serie molto ben calibrata di annunci e di impegni che vengono presi, ma anche di rinvii o di provvedimenti che non sono adottati come promesso. Oggi Letta può dirsi soddisfatto di mangiare il panettone nel 2013, ma non farei nessuna previsione sul profilo del 2014. Se Renzi confermerà la sua agenda, avremo un gennaio incandescente dal punto di vista degli impegni. Lo stesso Job Act, cioè la legge sul lavoro, è un terreno molto difficile soprattutto alla luce del fatto che Renzi ha chiesto dei risultati entro un mese. Quella tra Letta e Renzi si annuncia quindi come una coabitazione difficile e complicata.
Ci sarà la tentazione di staccare la spina al governo?
Renzi vuole portare a casa dei risultati subito costi quel che costi, e la spinta a fare le riforme prevale sulla volontà di tenere in piedi il governo. Sappiamo che il M5S e Forza Italia sono favorevoli ad andare alle elezioni anticipate. Una fetta consistente del Parlamento vuole quindi tornare a votare, senza considerare le altre formazioni politiche nel centrodestra orientate su questa stessa posizione.
Napolitano continuerà a opporsi al fatto di andare a elezioni anticipate?
Il presidente della Repubblica si sta trovando di fronte a difficoltà oggettive, tanto che lunedì è giunto a prospettare le sue stesse dimissioni. Il quadro è continuamente in movimento, e più complesso di quanto possa apparire. Alcuni parlamentari renziani stanno chiedendo delucidazioni tecniche sotto il profilo giuridico per capire se sia possibile abbinare le elezioni europee del maggio 2014 con quelle politiche. Sono tutti segni che indicano che le strade rimangono aperte.
(Pietro Vernizzi)