Si è sempre sentito dire: “Matteo Renzi conquisterà i voti del centro-destra, perdendo lo zoccolo duro della sinistra”. Niente di più falso secondo lo studio – condotto dal Cise (Centro Italiano Studi Elettorali) della Luiss – sul corpo elettorale che ha votato alle Primarie dello scorso 8 dicembre. Il professor Maggini presenta i dati (questa la pagina con tutti i grafici), spiegando come la netta vittoria del sindaco di Firenze sia dovuta all’aver calamitato i voti della sinistra pura. La ricerca è stata effettuata incrociando il voto espresso alle Primarie con “alcune variabili sociopolitiche e sociodemografiche” in modo così da distinguere gli elettori di Renzi e il totale dei votanti. In questo modo è stato possibile evidenziare “se il profilo degli elettori di Renzi si discostasse dal profilo dell’elettore medio”. L’analisi parte dal’incrocio del voto per Renzi con quello alle coalizioni politiche del 2013. Così facendo è stato messo in risalto il corpo elettorale attratto dal “rottamatore”. “Gli elettori centristi di Renzi costituiscono il 14% del suo elettorato” numeri che dunque confermano la tesi della trasversalità del suo elettorato. Ma le ultime elezioni sono state caratterizzate da “un’alta volatilità elettorale” indi per cui si è analizzata anche l’auto-collocazione politica degli intervistati e il loro interesse per la politica. Risultato? “La trasversalità politica di Renzi è meno marcata, anche a causa di un evidente sfondamento elettorale a sinistra (del resto necessario per poter essere eletto segretario del Pd a maggioranza assoluta). Inoltre le caratteristiche sociodemografiche dell’elettore di Renzi sono simili a quelle dell’elettore medio delle primarie, se si eccettua il fatto che Renzi mostra una presa maggiore sugli operai e sui cattolici praticanti saltuari, mentre ha una minore capacità di attrazione verso i pensionati e i non praticanti”. In soldoni: “Renzi ha vinto perché è riuscito ad imporsi nella tradizionale constituency del Pd, quella che aveva incoronato Bersani candidato premier. La vera sfida per il sindaco di Firenze è allargare tale base elettorale, accentuando gli elementi di novità pur presenti nella sua elezione a segretario, per poter avere una chiara affermazione anche alle prossime elezioni politiche”.