“Contro di me c’è stata una vendetta giudiziaria per aver impedito alla sinistra di prendere il potere”, ma “la gente nutre ancora molto affetto nei miei confronti. In questi giorni ho ricevuto molte testimonianze di vicinanza”. A dirlo è Silvio Berlusconi, intervistato dal direttore del Tg5 Clemente Mimun. Il Cavaliere non si vede affatto fuori dai giochi, ma anzi si considera “l’unico ostacolo alla conquista del potere da parte della sinistra”, dove “gira e rigira, torna sempre a galla l’idea della patrimoniale e di nuove tasse”. In una precedente nota pubblicata sul sito di Forza Italia, l’ex premier ha parlato delle prossime elezioni, a cominciare da quelle europee ed eventuali politiche: “Cinque mesi ci dividono dal 25 di maggio, già lì potremo sperimentare il sistema delle sentinelle del voto formate dai Club. Meglio ancora se insieme alle europee di maggio riuscissimo ad avere anche le politiche”, ha detto Berlusconi, il quale si è detto convinto che “questa volta o la va lo la spacca. Serve un miracolo. Intanto, siamo tornati a Forza Italia e al suo fianco abbiamo messo i Club Forza Silvio per far promozione capillare sul territorio dei nostri valori e ideali”. “Se noi potessimo raggiungere tutti gli elettori ancora indecisi e anche quelli che hanno scelto l’antipolitica, accodandosi per esempio a Grillo – ha aggiunto il leader di Fi – sommando questi indecisi a quelli di Grillo, abbiamo la bellezza di 24 milioni di elettori, che si possono raggiungere e che possiamo tentare di convincere. Come? Con i 12mila Club che puntiamo a creare in tutta Italia. Con una squadra di 5-10 persone, magari giovani, che verranno formati per via digitale e me ne sto occupando già io. Ogni club dovrebbe curare 4 sezioni elettorali e ognuna comprende in media 752 elettori, anche se poi solo più di 500 vanno a votare”. Berlusconi ha poi concluso dicendo che è necessario “cambiare l’ assetto istituzionale del paese. Per cambiarlo bisogna avere la maggioranza assoluta. Se non si arriva a una maggioranza assoluta, non c’ é speranza di cambiare questo paese. Gli italiani devono imparare a votare. L’ Italia così non è governabile. I padri costituenti quando distribuirono i poteri nella costituzione, temendo che si potessero ricreare le condizioni per un nuovo regime, diedero poteri alle assemblee parlamentari, al capo dello stato, alla corte costituzionale ma non diedero alcun poter al governo e al presidente del consiglio. L’ architettura costituzionale così com’ é non é fatta per decidere ma per vietare”.



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