In molti nutrivano la speranza che la Corte costituzionale decidesse di non andare fino in fondo; avrebbe potuto, cioè, rinviare la sua decisione o esprimersi senza entrare nel merito, fornendo magari un’indicazione di metodo generale. E, invece, ha bocciato senza appello il Porcellum, entrando proprio nel merito delle obiezioni sollevate: il premio di maggioranza e le liste bloccate sono incostituzionali. Le motivazione della sentenza saranno rese note solo nelle prossime settimane. Abbiamo parlato con Piero Sansonetti, direttore de Gli Altri e di Calabria ora, del terremoto politico che si intravede all’orizzonte.
Ora che succede?
Se sono così “seri” come lo sono stati con la decadenza di Berlusconi, devono dichiararsi tutti decaduti. Siano rigorosi tanto quanto lo sono stati con lui. Anzi: la decadenza di Berlusconi non dovrebbe neppure essere valida perché dichiarata, appunto, da dei decaduti. Insomma, l’intera Consulta, varrà ben più del pur rispettabilissimo ministro Severino, o no? Ovviamente, decade anche Napolitano. E pura la Consulta che è stata in parte nominata da un Parlamento illegittimo.
Verosimilmente, che fanno?
Potrebbero ripristinare il Mattarellum. Il quale, tuttavia, a rigor di logica potrebbe essere ritenuto anch’esso illegittimo. Se la Corte, infatti, ha bocciato il premio di maggioranza previsto dal Porcellum, dal momento che esso determina una sproporzione inaccettabile tra i voti realmente presi e la rappresentanza parlamentare, allora anche il Mattarellum determina tale rischio.
Perché?
Astrattamente, ma solo astrattamente, un partito potrebbe vincere le elezioni in tutti i collegi con percentuali molto basse, ma prendere così la maggioranza dei deputati. C’è un’altra ipotesi.
Quale?
Semplicemente, si adeguano alle obiezioni della Corte, rimuovendo il premio di maggioranza e introducendo le preferenze. Così facendo, avremmo un proporzionale puro.
Secondo lei, quale legge ha più probabilità di essere varata?
Salvo che, effettivamente, non si realizzi il suddetto rischio di incostituzionalità, il Mattarellum mi pare il sistema che ha più chance di essere introdotto. O, quantomeno, ha molte chance un sistema che preveda i collegi uninominali. Le preferenze, i partiti, non le vogliono. Tuttavia, i leader nazionali conterebbero molto meno. Renzi perderebbe appeal, perché sarebbe molto più importante avere in tutti i collegi candidati in grado di attrarre l’elettorato.
Perché, secondo lei, la Corte si è spinta fino al punto di entrare nel merito?
Indubbiamente, si è trattato di una decisione politica. Ed è pur vero che i giudici hanno in mano il Paese, così come il fatto che è in corso una lotta di potere tra i magistrati della consulta e la magistratura ordinaria. Se, tuttavia, su qualunque altre sentenza ho dei dubbi, questa volta credo che il pronunciamento fosse scontato. Certo, si sarebbe potuto far politica in un altro modo. Rinviando la decisione, per esempio. Resta il fatto che mi pare indiscutibile che il Porcellum sia incostituzionale. E non tanto per i motivi dichiarati dalla Corte.
Per quali, allora?
Perché ha consentito di indicare il candidato a presidente del Consiglio. Ora, è pur vero che si è trattato di un’indicazione senza conseguenze giuridiche (ovvero, dell’apposizione sul simbolo della coalizione del nome del leader). Tuttavia, se la Carta dice che il premier viene nominato dal presidente della Repubblica, va rispettata anche nella sostanza.
Che effetti sortirà sulla politica in generale?
Se da un lato delegittima il Parlamento, dall’altra allontana le elezioni. Finché non c’è una nuova legge, non si va a votare. L’Italia è sospesa in una situazione di non democrazia. La decisione della Consulta, quindi, allunga la vita al governo.
(Paolo Nessi)