“L’asse tra Berlusconi e Grillo per sciogliere le Camere facendo leva sui 148 deputati non ancora convalidati dalla giunta è la prova del nove di quello che noi del Pd abbiamo sostenuto da sempre: la cifra fondamentale del Berlusconismo è il populismo. Nell’incontro tra Forza Italia e M5S emerge con chiarezza inconfutabile la vera natura del partito di centrodestra”. Ad affermarlo è l’onorevole Guglielmo Vaccaro, deputato del Pd e membro della giunta per le elezioni di Montecitorio. Beppe Grillo ha dichiarato testualmente: “In Parlamento siedono 150 abusivi di Pd, Sel, Cd e Svp. Questi signori non devono più entrare alla Camera, non hanno alcuna legittimità. Devono essere fermati all’ingresso di Montecitorio. Senza di loro il governo Letta-Napolitano non esiste più. Bisogna andare al voto al più presto”.



Onorevole Vaccaro, qual è il significato politico dell’asse tra Berlusconi e Grillo?

Si tratta di due diverse forme di populismo che si riconoscono e si incontrano. Quello che è sempre stato detto di Berlusconi e del Berlusconismo, oggi è dimostrato nell’avvitamento tra Forza Italia e Grillo. Come si dice in questi casi, “chi si somiglia si piglia”. Grillo ha detto che “i 148 deputati abusivi vanno fermati agli ingressi di Montecitorio”. Gli onorevoli in questione sono davvero abusivi? Grillo è un provocatore. Oggi commentiamo questa uscita, ieri quella sulla giornalista e l’altro ieri sul presidente della Repubblica. Temo che tra due settimane il leader del M5S se la prenderà con Babbo Natale, quindi con la Befana, poi arriverà il Carnevale e tutto andrà al posto giusto.



Al di là dei toni di Grillo, non ritiene che la questione della convalida dei deputati da parte della giunta vada risolta al più presto?

Ci sono delle procedure che saranno seguite come sempre è stato fatto. Non si tratta di una questione da blog e da battute, bensì di una cosa seria. La giunta deve applicare i principi del diritto romano, anche se non si può pretendere che tutti li conoscano in modo approfondito. Lei parla di “procedure che saranno seguite come sempre è stato fatto”, ma nella legislatura 2006-2008 nessuno dei parlamentari fu approvato dalla giunta.

Ritiene che ci sia un malcostume da parte del Parlamento?



Non parlerei di malcostume ma di lentezze. Io stesso mi trovo nella giunta per le elezioni e mi rendo conto che si procede troppo lentamente. Ma quando si parla di elezioni e di incompatibilità la cautela è d’obbligo.

 

Com’è il clima in giunta?

Quando le cose sono così forzate, vengono percepite per quello che sono: niente altro che polemiche di giornata.

 

La lentezza è un modo attraverso cui i deputati mirano ad autotutelarsi da eventuali esclusioni?

No. Su alcuni casi ci siamo stati già pronunciati e dall’inizio della legislatura sono già state assegnate varie questioni ai rispettivi relatori e di settimana in settimana si procede con i lavori. Ammetto che ci sia stata una certa lentezza, ma non mi pare che si incida sul Pil o sull’occupazione nazionale. Altre sono le questioni che andrebbero affrontate con molta più prontezza e decisione. Mi dispiace che la polemica politica si concentri su questioni che non riguardano per nulla i destini e gli interessi delle famiglie.

 

Forza Italia e M5S faranno ostruzionismo per mandare in cortocircuito il sistema politico italiano?

Quella di Forza Italia e M5S è un’opposizione in termini un po’ più folkloristici del consueto, ma l’opposizione in quanto tale è sempre stata dura, a tratti veemente e carica di pathos. Mi sembra tutto molto fisiologico, è giusto che si approfitti di ogni circostanza per parlare alla propria base. Anche se in questo specifico caso, a essere decisivo non è come si chiami il singolo deputato ma che cosa fa e quali sono le novità per le famiglie, la tassazione e la possibilità di fare impresa. Quando noi del Pd ci trovavamo all’opposizione ci concentravamo su questi temi per parlare alla nostra gente, non ci mettevamo a fare gli azzeccagarbugli interpretando le sentenze della Corte costituzionale.

 

(Pietro Vernizzi)