Intervenuto all’Auditorium della Conciliazione di Roma per lanciare ufficialmente i club di Forza Italia, Silvio Berlusconi è tornato all’attacco di magistratura e non solo. “Grazie di essere venuti – esordisce il Cavaliere -. Sono i giovani che devono prendere la bandiera e andare avanti, siamo ancora qui come allora per batterci per il nostro Paese per batterci per la nostra libertà”. “Siamo tornati a Forza Italia – ha poi aggiunto – anche perché il Popolo della Libertà veniva sempre chiamato Pdl e la sigla non comunicava niente”. Ecco poi il primo affondo: “La magistratura parte da un assioma: il Popolo ha diritto alla democrazia ma la democrazia il popolo è sicuro di averla solo se c’è la sinistra al potere: quando il popolo non riesce a darsi un governo è compito della magistratura intraprendere la via giudiziaria al socialismo contro il capitalismo borghese e questo si deve fare interpretando la legge non in modo imparziale ma in modo alternativo. L’interpretazione imparziale arriva a dei punti impensabili”, ha spiegato il leader di Forza Italia, sottolineando che “nel 92-93 la democrazia fu sospesa. Nel 1964 una corrente di sinistra diede vita a Magistratura Democratica che poi si divise nel ’68 e una parte si unì alle forze extraparlamentari tanto che l’Unità nel ’78 li accusò di essere andati oltre. Questa magistratura fu istruita da Gramsci”. Parlando ancora del ritorno a Fi, l’ex premier ha detto che “dentro il nostro movimento abbiamo preso atto che non avremo potuto fare molto pensando di inserire i nostri missionari della libertà, i nuovi apporti, dentro lo schema del partito e allora abbiamo ritenuto che davvero dovessimo come nel 94 rivolgerci alla gente ai giovani e dare vita ancora una volta ai club di Fi che ci portarono alla gloriosa vittoria del 94″.