Si è conclusa la conferenza stampa di Matteo Renzi all’indomani della vittoria alle primarie del Pd. Il sindaco di Firenze, dopo aver annunciato la nuova segreteria, ha risposto alle domande dei cronisti, iniziando a parlare dell’atteggiamento nei confronti del governo: “Il ritiro della fiducia non è all’ordine del giorno. È arrivato il momento di fare le cose sul serio”, ha detto il leader democratico, ribadendo che “il punto non è far cadere il governo, ma farlo lavorare affinché ottenga i risultati e dia risposte”. “Non c’è un’imposizione mia ai gruppi parlamentari, non c’è un braccio di ferro – ha aggiunto Renzi – Ieri 2,9 milioni di persone si sono espresse, oggi ci sarà un primo momento di dialogo tra la segreteria del Pd e i gruppi parlamentari, e poi discuteremo dei singoli temi, non sono preoccupato per i rapporti con i gruppi”. Come aveva già detto nelle scorse settimane, il primo cittadino fiorentino ha sottolineato nuovamente che “per il Pd la riforma elettorale è una priorità, il punto è sistemare i problemi del Paese e per noi il percorso è uscire dalla logica del rinvio e fare le cose che servono”. E ancora: “Dobbiamo dare subito dei segnali. Non c’è un minuto solo da perdere”. Ricordiamo di seguito la nuova segreteria del Pd annunciata pochi minuti fa da Matteo Renzi e composta da cinque uomini e sette donne:



Luca Lotti (Organizzazione)

Stefano Bonaccini (Enti locali)

Filippo Taddei (Economia)

Davide Faraone (Welfare e Scuola)

Francesco Nicodemo (Comunicazione)

Maria Elena Boschi(Riforme istituzionali)

Marianna Madia (Lavoro)

Federica Mogherini (Europa)

Debora Serracchiani (Infrastrutture)

Chiara Braga (Ambiente)

Alessia Morani (Giustizia)



Pina Picierno (Legalità e Sud)

E’ iniziata a Roma la prima conferenza stampa di Matteo Renzi da leader del Partito Democratico. Il sindaco di Firenze ha annunciato la sua nuova squadra: Luca Lotti va all’organizzazione, Stefano Bonaccini agli Enti locali, Filippo Taddei è il responsabile Economia, Davide Faraone a Welfare e Scuola, Francesco Nicodemo alla Comunicazione, Maria Elena Boschi alle riforme, Marianna Madia al Lavoro, Federica Mogherini all’Europa, Deborah Serracchiani alle Infastrutture, Chiara Braga all’Ambiente, Alessia Morani alla Giustizia, Pina Picierno per Legalità e Sud, e Lorenzo Guerini portavoce della segreteria.



Matteo Renzi, il nuovo segretario del Pd, terrà una conferenza stampa alle 15.30 nella sede nazionale del partito per annunciare i nomi della sua squadra. Dopo aver ottenuto il 68% dei voti in queste primarie, superando nettamente i suoi diretti avversari Gianni Cuperlo e Pippo Civati, il sindaco di Firenze ha lasciato Firenze questa mattina ed è da poco arrivato in auto nella capitale. Sembra inoltre che sia stato già fissato per questo pomeriggio un incontro con il premier Enrico Letta, mentre domani verranno riuniti i gruppi parlamentari del partito.

Anche il Movimento 5 Stelle, attraverso le parole di Luigi Di Maio, ha commentato la vittoria di Renzi alle primarie: “A questo Pd che cambia verso gli do cinque, sei giorni, perché in cinque, sei giorni può fare quello che ha detto e, se non lo fa, vuol dire che è sempre lo stesso Pd”, ha detto l’esponente grillino. “In due settimane – ha aggiunto – il Mattarellum può essere di nuovo nel nostro ordinamento”. Per Forza Italia ha parlato invece Mara Carfagna, intervenuta nell’ultimo editoriale del quotidiano online che dirige, ThinkNews: “Matteo Renzi, dunque. Ma ha prevalso l’uomo nuovo o una nuova idea di Italia? Il popolo ‘democratico’ ha scelto il sindaco di Firenze perché uomo nuovo, distinto e distante dalla vecchia nomenclatura, in grado di offrire, sotto le mentite spoglie del rinnovamento, le vecchie proposizioni programmatiche della sinistra italiana. Nessun salto in avanti rispetto al passato”. La patrimoniale, prosegue la Carfagna, “è sempre un auspicio, così come la redistribuzione delle risorse ad opera dello Stato sprecone. Pochi e vaghi gli accenni al taglio delle tasse, così come alla riduzione del peso dello Stato nella vita dei cittadini e delle imprese. Insomma, Renzi è come la riedizione un libro datato, nuova la copertina ma i contenuti sempre gli stessi”.

Dopo l’appuntamento all’auditorium della Conciliazione a Roma, durante il quale ha lanciato ufficialmente i club di Forza Italia, Silvio Berlusconi è andato a cena fuori in un ristorante del centro insieme ad alcuni esponenti del partito e alla compagna Francesca Pascale. Verso la mezzanotte, secondo quanto riferito all’Adnkronos da alcuni presenti, il Cavaliere avrebbe chiamato Matteo Renzi per complimentarsi dopo la vittoria alle primarie: “Sei stato bravissimo. Spero che finalmente con te il Pd possa diventare un partito socialista liberale e di stampo europeo”, avrebbe detto l’ex premier.

Il commento di Maurizio Lupi (Ncd), ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, è arrivato via Twitter: “Da subito accettiamo la sfida. Basta chiacchiere, facciamo un patto di governo chiaro e concreto e una legge elettorale bipolare”. Sul suo blog si legge inoltre che “nel discorso di Angelino ai 10.000 presenti a Roma, il Nuovo Centrodestra ha esposto questi cinque punti programmatici su cui lavorare da subito: stop a due Camere che vengono pagate il doppio per fare lo stesso lavoro; una legge elettorale sul sindaco d’Italia: i cittadini scelgano i parlamentari e il Capo dell’Esecutivo; no allo sfascio istituzionale e all’estremismo; taglio della spesa pubblica; diminuzione delle tasse per le imprese e per i lavoratori (con i soldi del taglio della spesa pubblica)”. Queste, conclude Lupi, “sono le richieste del popolo del Nuovo Centrodestra e queste saranno, continueranno a essere, le nostre battaglie per il contratto di governo”.

Matteo Renzi, nuovo leader del Pd, ha fatto sapere che annuncerà alle 15.30, nel corso di una conferenza stampa a Roma, la nuova segreteria del partito. “Io patti con Enrico Letta non ne ho. Magari li faremo, ma per ora non ne ho. Avrei fatto un accordo per andare anche oltre il 2015, ma non capisco lui che vuol fare, cosa ha in testa e fin dove vuole arrivare. E se non capisco, mi spiace, io patti non ne faccio”, ha detto il sindaco di Firenze a La Stampa. Anche Renato Brunetta ha commentato di recente la vittoria di Renzi: “Se Grillo, Berlusconi e Renzi si mettono insieme, la legge elettorale si fa in una settimana”, ha detto il capogruppo di Fi alla Camera a SkyTg 24. “Renzi – ha aggiunto – vuole il bipolarismo, come Berlusconi e come Grillo. Bipolarismo sarà”.

E’ Matteo Renzi il nuovo segretario del Partito Democratico. Il sindaco di Firenze ha vinto ovunque, da Nord a Sud, conquistando il 67,8% dei consensi totali (lo spoglio delle schede non è ancora ultimato, ma i dati sono praticamente definitivi). Lontanissimi Gianni Cuperlo e Pippo Civati, fermi rispettivamente a al 18 e al 14,3%. “Ora tocca a noi, che andavamo alle medie quando è caduto il muro di Berlino, che abbiamo scelto giurisprudenza dopo le stragi di mafia nel nostro Paese, tocca a noi che abbiamo conosciuto l’euro e non l’Europa – ha detto Renzi nel discorso di ringraziamento -. Noi siamo quelli cresciuti in un mondo dove ci hanno detto che fare politica è una parolaccia. Ebbene noi coinvolgeremo le persone più anziane, ma solo per avere dei consigli. Abbiamo dei ricercatori saggi, degli studiosi curiosi ma abbiamo la peggiore classe dirigente che c’è mai stata. Vincere è una parola fascista, mi hanno detto una volta, invece rifiutare la logica della vittoria? Si deve andare avanti sulla strada del cambiamento. Se abbiamo avuto questi voti li abbiamo avuti per scardinare il sistema, non per scambiare dirigenti con altri dirigenti. La prima corrente da rottamare sarà la corrente dei renziani che già da stasera è sciolta. Perché sui può essere di sinistra anche pensando che la parola merito non è una parolaccia. Per battere la povertà non serve fare manifestazioni serve cambiare l’economia”. Poi ha concluso: “Questa non è la fine della sinistra è la fine di un gruppo dirigente della sinistra. Stiamo cambiando giocatori, non stiamo cambiando campo. Stiamo cambiando i giocatori che tante belle sfide e partite hanno vinto. Ma ora è arrivato il momento di scrivere la nostra storia”.

7197 sezioni scrutinate su 8476

Regione

Sezioni

Nº voti

Nulli

Cuperlo

Renzi

Civati

204/246 

45241 

165 

20,0%

67,4%

12,6%

126/145 

30464 

193 

34,7%

57,2%

8,1%

267/380 

64793 

268 

33,7%

57,8%

8,6%

500/630 

152399 

988 

28,7%

62,3%

9,1%

755/903 

350650 

1195 

15,0%

71,1%

14,0%

158/173 

42355 

111 

17,5%

66,2%

16,4%

516/627 

215954 

735 

19,5%

63,7%

16,8%

252/269 

77747 

257 

19,4%

62,0%

18,6%

1011/1260 

316437 

831 

15,1%

66,0%

18,9%

291/345 

80797 

220 

10,9%

76,0%

13,1%

63/73 

11456 

47 

28,4%

63,4%

8,2%

413/465 

149160 

451 

15,1%

68,8%

16,0%

248/274 

110346 

648 

25,9%

58,2%

15,9%

269/319 

49741 

158 

23,9%

56,4%

19,8%

388/438 

113575 

601 

28,1%

60,1%

11,8%

850/952 

347660 

1179 

11,5%

78,5%

10,0%

70/77 

25730 

71 

13,5%

66,3%

20,2%

252/295 

62776 

375 

14,6%

75,4%

10,0%

22/26 

3177 

15,2%

63,6%

21,3%

542/579 

167313 

495 

14,5%

69,2%

16,3%

Matteo Renzi è il nuovo segretario del Partito Democratico con quasi il 68% dei voti, mentre si stabilizzano anche i consensi di Gianni Cuperlo sul 18% e di Giuseppe Civati al 14,1%. Con 6690 sezioni scrutinate su 8476, Matteo Renzi ha collezionato 1.484.618 voti, Cuperlo 393.264 voti e Civati 309.297 voti. Il discorso di Renzi, dopo una prima parte molto emotiva, è entrato nel merito tornando a incarnare lo spirito del rottamatore, a partire dalle correnti (la prima è quella renziana, se mai fosse esistita), per passare al sistema elettorale (manderemo di traverso chi ha stappato la bottiglia dopo la sentenza della Consulta: non si torna al proporzionale), il vecchio modo di intendere il sindacato (non si può pensare di fare carriera solo perchè si ha una tessera del sindacato), e soprattutto si va oltre le larghe intese (cari teorici dell’inciucio, oggi vi è andata male).

Regione Sezioni Nº voti Nulli Cuperlo Renzi Civati
ABRUZZO 192/246 41308 152 20,1% 67,4% 12,5%
BASILICATA 118/145 29190 183 34,8% 57,6% 7,6%
CALABRIA 266/380 64722 268 33,7% 57,8% 8,6%
CAMPANIA 468/630 140308 928 28,2% 62,6% 9,2%
EMILIA ROMAGNA 735/903 337576 1149 15,0% 71,0% 14,0%
FRIULI VENEZIA GIULIA 155/173 40969 106 17,5% 66,4% 16,1%
LAZIO 477/627 192871 666 19,8% 63,7% 16,5%
LIGURIA 237/269 72648 243 19,5% 62,0% 18,6%
LOMBARDIA 962/1260 295828 764 15,1% 66,0% 18,9%
MARCHE 276/345 76868 211 11,0% 75,9% 13,2%
MOLISE 61/73 10799 43 29,3% 62,2% 8,5%
PIEMONTE 392/465 139347 416 15,2% 68,8% 16,1%
PUGLIA 231/274 95492 578 26,3% 58,4% 15,3%
SARDEGNA 262/319 46695 146 24,1% 56,8% 19,1%
SICILIA 365/438 103326 541 28,4% 60,0% 11,6%
TOSCANA 802/952 321751 1072 11,3% 78,6% 10,0%
TRENTINO ALTO ADIGE 68/77 23728 58 13,4% 66,5% 20,1%
UMBRIA 243/295 58591 353 14,7% 75,4% 10,0%
VALLE D’AOSTA 21/26 3161 2 15,3% 63,5% 21,3%
VENETO 529/579 162295 476 14,6% 69,1% 16,3%

“Grazie” è la parola attorno a cui tutto il discorso di Renzi si sta sviluppando in questi primi minuti da segretario del Partito Democratico. Un discorso molto intenso, come nello stile del sindaco di Firenze, che ha accettato la sfida di fare un discorso migliore di quello della sconfitta. Ma la bordata c’è, ed è per Beppe Grillo e i grillini con cui vuole marcare subito una differenza netta, quella che c’è tra un partito con vocazione di governo e un movimento di protesta oltranzista. Tra gli applausi dei suoi sostenitori.

Enrico Letta ha parlato commentando il risultato ormai consolidato della vittoria di Matteo Renzi. “Lavoreremo insieme con spirito di squadra” ha detto il premier, “con uno spirito di squadra che sarà fruttuoso, utile al Paese e al centrosinistra. L’ampia partecipazione da forza a nuova leadership”. “Il Pd ha ancora una volta dimostrato la sua forza e la sua vitalità”. “Le primarie – prosegue – rimangono uno straordinario strumento di partecipazione, che oggi dà forza alla nuova leadership del partito. Una partecipazione al voto così alta, inoltre, è fondamentale per fare del Pd un argine contro il populismo crescente.

Matteo Renzi è il nuovo segretario del Partito Democratico. Lo ha detto, seppure in modo non ufficiale, Davide Zoggia nell’ultimo collegamento dal Nazareno. Solo pochi minuti dopo, Gianni Cuperlo ha preso la parola nel suo comitato elettorale ha preso la parola per ringraziare i propri militanti e fare gli auguri al vincitore. Con un filo di elegante ironia, finalmente libero dalle tensioni di questi giorni, Cuperlo ha richiamato le sfide che il Pd deve affrontare, anche alla luce del risultato di queste primarie.

Quando siamo arrivati ormai a più della metà dei seggi scrutinati, Matteo Renzi non perde punti ma si attesta ad oltre il 68% delle preferenze. Nel dettaglio, con 4616 sezioni scrutinate su 8476, Matteo Renzi ha raccolto 876.028 voti pari al 68,3%, Gianni Cuperlo ha raccolto 228.205 voti pari al 17,8%, e infine Civati ha raccolto 177.789 voti, pari al 13,9% delle preferenze.

Regione Sezioni Nº voti Nulli Cuperlo Renzi Civati
ABRUZZO 123/246 20467 78 21,5% 66,2% 12,3%
BASILICATA 77/145 14206 79 36,6% 57,6% 5,9%
CALABRIA 217/380 43609 172 34,3% 57,4% 8,3%
CAMPANIA 303/630 78004 355 26,2% 64,5% 9,3%
EMILIA ROMAGNA 344/903 140092 463 14,7% 71,6% 13,7%
FRIULI VENEZIA GIULIA 132/173 31002 78 16,6% 67,6% 15,8%
LAZIO 283/627 88345 251 19,8% 64,9% 15,3%
LIGURIA 170/269 47333 145 19,8% 61,5% 18,7%
LOMBARDIA 710/1260 196244 504 15,3% 66,4% 18,3%
MARCHE 183/345 46323 124 10,8% 76,3% 12,9%
MOLISE 40/73 4416 11 29,8% 60,9% 9,2%
PIEMONTE 259/465 79379 205 15,5% 69,1% 15,4%
PUGLIA 163/274 50250 263 23,6% 62,2% 14,1%
SARDEGNA 198/319 32454 107 26,0% 56,5% 17,6%
SICILIA 251/438 59672 270 29,1% 60,2% 10,8%
TOSCANA 511/952 178330 579 11,0% 79,1% 9,9%
TRENTINO ALTO ADIGE 50/77 15760 40 13,2% 67,4% 19,5%
UMBRIA 172/295 37546 168 14,6% 75,8% 9,6%
VALLE D’AOSTA 10/26 1266 0 13,4% 67,6% 19,0%
VENETO 424/579 118729 330 14,5% 69,7% 15,8%

Ora che il risultato si è consolidato sono soprattutto i renziani, come è giusto che sia, ad esternare una grandissima soddisfazione. Per Paolo Gentiloni, renziano della prima ora, “Sei anni dopo il Lingotto con Renzi il PD nasce una seconda volta. #lavoltabuona”, mentre il ministro Delrio pone l’accento sull’unità del partito nella sua lettura dei risultati delle Primarie Pd: “Stasera un vero vincitore nessun vinto.Vince la gente comune che vuole cambiamento. Vince la nostra democrazia.Uniti con Matteo #PrimariePD”. Civati, in ogni caso, resta battagliero (politicamente parlando): “Non negozierò la mia posizione sul governo, a partire dalla richiesta del voto”. Civati rimane invece prudente sull’esito finale di queste primarie e sulle possibili ricadute sulla linea politica del Pd: “è importante vedere quali saranno le proporzioni della vittoria del nuovo segretario”.

L’istituto Quorum per SkyTg24 ha fornito una proiezione statistica su dati reali a partire di risultati delle Primarie Pd in 200 seggi campione in tutta Italia. Secondo questi dati, che comprenderebbero anche le disomogeneità territoriali dell’appeal dei tre candidati, Matteo Renzi sarebbe comunque il vincitore con una percentuale tra il 65% e il 69%, Gianni Cuperlo tra il 16% e il 19% e Pippo Civati tra il 13% e il 16%. Meno preciso il dato sull’affluenza ricavato sempre con questo metodo, che fisserebbe a circa 2 milioni e mezzo i partecipanti all’iniziativa del Partito Democratico.

Tra i vari elettori in queste primarie Pd, ci sono stati anche personaggi insoliti. Come a Ravenna, dove al seggio ‘Zodiaco’ si è presentato niente meno che l’Imam della città romagnola. La fotografia dell’evento è stata catturata e diffusa da un ex assessore di Cervia, Nevio Salimbeni. Reazioni piccate da esponenti locali di Forza Italia, grande compiacimento invece da parte degli esponenti del Pd locale. L’Imam non ha dichiarato pubblicamente se avesse votato per Renzi, Cuperlo o Civati.

Dopo una prima diffusione dei dati da parte di Matteo Renzi sul suo sito, il Partito Democratico ora diffonde i primi dati sui risultati della primarie 2013. Renzi, quando siamo a 2235 sezioni scrutinate su 8476, passeggia poco sotto il 70% (68,4% con 283.314 voti), Cuperlo è a 18,2% con 75.163 voti, Civati chiude a 13,4% con 55.526 voti. Segue la tabella con i dati ufficiosi diffusa dal Comitato Elettorale del Partito Democratico.

Regione Sezioni Nº voti Nulli Cuperlo Renzi Civati
ABRUZZO 73/246 9182 31 20,1% 67,9% 12,0%
BASILICATA 44/145 5974 20 38,0% 56,2% 5,8%
CALABRIA 96/380 13143 52 36,9% 56,7% 6,5%
CAMPANIA 143/630 21187 80 25,1% 65,6% 9,3%
EMILIA ROMAGNA 141/903 33670 79 14,5% 73,3% 12,3%
FRIULI VENEZIA GIULIA 65/173 10637 30 15,7% 69,6% 14,7%
LAZIO 129/627 24499 55 20,6% 66,3% 13,1%
LIGURIA 101/269 20648 53 19,7% 62,1% 18,2%
LOMBARDIA 416/1260 83549 200 15,6% 67,4% 17,0%
MARCHE 78/345 13900 41 10,3% 77,1% 12,6%
MOLISE 26/73 2463 6 33,5% 56,1% 10,4%
PIEMONTE 120/465 25685 57 17,3% 67,7% 15,0%
PUGLIA 71/274 14938 49 22,0% 64,0% 14,0%
SARDEGNA 119/319 15563 45 26,6% 56,7% 16,6%
SICILIA 105/438 16501 79 29,3% 61,0% 9,7%
TOSCANA 210/952 47626 167 10,8% 79,5% 9,7%
TRENTINO ALTO ADIGE 21/77 4362 10 13,6% 67,3% 19,1%
UMBRIA 69/295 10446 29 15,2% 75,8% 9,0%
VALLE D’AOSTA 0/26 0 0
VENETO 211/579 40563 100 14,8% 70,6% 14,7%

Matteo Renzi con un Tweet convoca tutti i suoi sostenitori alle 22 all’ObiHall (Firenze Sud), e questo fa supporre che ci sia molto meno equilibrio di quanto prospettato nelle ultime ore, in effetti dai dati diffusi dal primo cittadino di Firenze il divario tra lui e gli altri candidati sarebbe davvero incolmabile. Nichi Vendola non manca di fare le sue congratulazioni all’alleato Democratico “grande partecipazione a #primariePD è una buona notizia. Non solo per Pd, ma per il #centrosinistra , per tutti noi e per democrazia”. E Isabella De Monte, senatrice renziana, rompe indugi e scaramanzie: “E’un risultato straordinario, aspettiamo la percentuale di Matteo Renzi, ma ci aspettiamo una vera investitura”. Intanto Civati raggiunge in questi minuti il suo comitato elettorale.

Il sindaco di Firenze sta diffondendo in tempo reale i dati ufficiosi dello spoglio che tratteggiano i risultati delle primarie del Pd che non sorprendono affatto rispetto alle previsioni. L’ultimo aggiornamento disponibile, proprio alle 20:25 su un totale voti di 133170 scrutinati Renzi è in testa con il 70% con 93415, segue Cuperlo con il 18% e 24079 voti, terzo civati con il 12% e 15676 voti.

Il segretario uscente del Pd Epifani ha rilasciato una breve dichiarazione alla chiusura dei seggi. Una grande soddisfazione da parte del segretario per i primi dati dell’affluenza che sono paragonabili a quelli delle primarie del 2009 (3 milioni e 100mila votanti). “Grandissima risposta democratica – ha detto Epifani- Primarie grande strumento di partecipazione e rafforzamento della democrazia”. Due piccole curiosità stanno circolando in questi minuti, il respingimento al seggio di Dario Franceschini (“Lei non risulta elettore” si è sentito dire dall’addetto al gazebo di Piazza Castello a Ferrara), ma l’equivoco si è risolto: era un caso di omonimia e il ministro ha potuto intervenire. La seconda, come vedete nella foto diffusa da un attivista su Instagram, è invece legata al candidato “ombra” di queste primarie, Enrico Letta. Presente nell’urna. Civati è stato il primo a commentare, “non pongo limiti alla provvidenza, vediamo se ci mettiamo davanti a qualcuno”. Allude a un secondo posto o a un risultato più clamoroso?

Si sono chiusi i seggi delle primarie del Pd (al netto dello smaltimento di coloro che sono rimasti in coda, sempre che in tutte le sezioni si mutui il regolamento delle elezioni politiche). Tra le 20:30 e le 21 saranno diffusi i dati definitivi sull’affluenza (seppure ufficiosi), mentre tra le 22:30 e le 23 potrebbero essere diffusi i risultati delle preferenze, quelli che più contano, per capire chi sarà il nuovo segretario del Partito Democratico tra Cuperlo, Renzi e Civati. Il Partito Democratico attraverso Twitter ha già diffuso i primi ringraziamenti a chi ha partecipato “Grazie a chi votato e ai volontari che hanno reso possibile questa giornata! #iovotoperché”.

Dalle notizie che cominciano arrivare dai più diversi luoghi d’Italia, possiamo dire che non ovunque l’iniziativa organizzata dal Partito Democratico, seppure non si registrano scontri o gravi episodi di intolleranza, è stata una festa. L’agenzia di stampa Ansa, da notizia di una denuncia fatta in una frazione di Senigallia (provincia di Ancona), dove sono dovuti addirittura intervenire i carabinieri per garantire l’accessibilità al seggio elettorale (allestito nella sede del circolo ricreativo comunale) perchè qualche “sabotatore” si è preso la briga di sigillare ermeticamente la struttura con del silicone. Porte, finestre e la finestrella del bagno erano chiuse ermeticamente. Le forze dell’ordine non hanno tuttavia ancora nessuna traccia di chi possa aver voluto “blindare” le primarie nella piccola frazione di Montignano.

Su Twitter la giornalista Laura Cappon rende noto il risultato del seggio allestito a Il Cairo (sono un’ora avanti rispetto all’Italia). Hanno votato venti persone (al costo di 20 puond egiziani, pari a circa 2 euro e 11 centesimi) e il risultato è il seguente: Civati 11 voti, Renzi 9 e Cupero 0.

“Per il momento queste primarie sono un successo. L’obiettivo è stato raggiunto e anche ampiamente superato. Ci si augura che si raggiunga un numero ben superiore ai due milioni. Non era un risultato scontato”. A dirlo è Davide Zoggia, responsabile organizzazione del Pd, dopo aver annunciato che a poche ore dalla chiusura dei seggi i votanti sono poco meno di due milioni. Intanto fonti del Nazareno hanno fatto sapere che verso le 20.30 è attesa la prima proiezione, mentre alle 22 dovrebbero arrivare i primi risultati. “Libertà è partecipazione: un bel momento di democrazia”, ha scritto su Twitter il presidente del Senato Pietro Grasso pubblicando la foto (di seguito) del momento in cui si è recato al seggio per votare.

Sono più di due milioni le persone che hanno votato a queste primarie del Partito Democratico. Lo ha annunciato Pippo Civati sul suo blog: “Per una settimana abbiamo dovuto dire che non sarebbe stato un flop e che puntavamo a superare di parecchio i due milioni. Li abbiamo superati, ci sono code dappertutto, e si va verso quella cifra sulla quale avevamo scommesso”, ha scritto il candidato. “Merito degli elettori del Pd e del grande elettore Romano Prodi (che ad aprile fu tradito proprio dai grandi elettori, per altro) e che ha risposto come fa un grande uomo politico. Merito delle persone che ancora ci credono e che sfidano l’immobilismo e la conservazione. Merito di chi ci ha pensato e ha deciso di votare, all’ultimo minuto e forse per l’ultima volta, se non ci daremo una mossa. E se non cambieremo, come molti si augurano che accada”, si legge ancora nel post.

Alle 18.15 verrà comunicato il secondo dato relativo all’affluenza. Lo ha annunciato poco fa il responsabile organizzativo delle primarie del Pd David Zoggia, intervenuto a Sky Tg24. Intanto è stato reso noto che a Milano e Provincia il numero dei votanti è già più alto di quello fatto registrare durante le primarie del 2009, le ultime convocate dal Pd per l’elezione del segretario: fino a questo momento si sono recati infatti alle urne 65.000 votanti, mentre quattro anni fa il numero totale non andò oltre i 64.000.

Arrivato a Firenze, l’unica tappa lungo il viaggio in treno che lo sta portando a Roma dove seguirà l’esito di queste primarie, Pippo Civati ha avuto modo di conversare e scherzare con i giornalisti presenti in stazione: “Non so, detta così è inquietante, devo pensarci un po’: forse mi ritiro…”, ha detto a coloro che gli chiedevano se tra lui e Renzi potrebbe crearsi un dualismo simile a quello D’Alema-Veltroni del passato. “Veltroni e D’Alema in realtà erano molto più simili tra loro di quanto lo siamo io e Renzi”, ha aggiunto il candidato. Si è poi parlato del voto di Romano Prodi, che secondo Civati “è la cosa più bella di queste primarie. Ho parlato tanto di Prodi in questi mesi e quindi forse sono più contento di altri. Non aggiungo però sfumature sulla preferenza di Prodi perché non trovo corretto tirarlo dentro questa vicenda”.

In attesa delle 20, ora in cui si chiuderanno i seggi elettorali e si scoprirà l’esito di queste primarie, Pippo Civati torna a farsi sentire sul suo blog: “Ottima partecipazione, come abbiamo sempre sostenuto. Gli elettori del Pd sono migliori di noi e sono venuti a votare, nonostante tutto, le delusioni, le contraddizioni, le amarezze. Ora tocca a voi, quelli che Crozza dice che non si schiodano dal divano. Lo so, è colpa nostra se non ci credete più. Però, datemi retta. Venite anche voi che cambiamo il Pd e la sinistra italiana in un colpo solo. Con una croce e l’entusiasmo delle ultime settimane. Avete tre ore. Valgono politicamente come i prossimi tre mesi, qualcuno sospetta i prossimi tre anni. Esagero? Non esagero”.

“Le primarie sono il momento dello scontro democratico, quello che io raccomando è che sia il vincitore sia quelli che perderanno abbiano l’obiettivo di fare una squadra, diretta da chi ha vinto, ma con gli equilibri e le mediazioni che rendono forte un partito politico”. E’ questo l’appello di Romano Prodi rivolto ai candidati alle primarie del Pd. Anche l’ex premier oggi ha votato, nonostante qualche giorno fa avesse annunciato di non voler esprimere alcuna preferenza in questa occasione. La scelta di presentarsi al seggio ha ovviamente scatenato commenti entusiastici, a cominciare da Gianni Cuperlo: “È una bellissima notizia. Quando ho letto l’Agenzia che annunciava la scelta di Romano Prodi di tornare a votare alle primarie è stato un momento di gioia”. “Era comprensibile un sentimento di distacco, perfino di amarezza, dopo le vicende drammatiche nelle quali abbiamo collocato lui e noi stessi in quei giorni difficili dell’elezione del capo dello Stato – ha aggiunto – È una figura fondamentale per il Partito democratico. Il Pd non ci sarebbe senza di lui e il fatto che esprima nuovamente fiducia per questo partito è la più bella notizia degli ultimi giorni”.

Ciò che caratterizza questa giornata dedicata alle primarie Pd è una “atmosfera positiva”. Lo ha detto Pippo Civati, una volta arrivato al seggio a Monza, subito prima di partire per Roma. “A Melbourne abbiamo vinto – ha poi commentato -. È stata una lunga corsa. Ringrazio tutti quelli che ci hanno creduto. Noi siamo partiti ultimi nei sondaggi e abbiamo fatto una campagna bellissima. Abbiamo rotto uno schema, è la cosa più bella per chi fa politica. Anche chi parte senza apparati alle spalle e senza imbarcare nessuno può vincere”.

Nei seggi della provincia di Cosenza, in Calabria, ci sono persone ingaggiate a “pagamento da una società di vigilanza per svolgere il ruolo di scrutatori o rappresentanti di lista per Matteo Renzi”. Lo denuncia in una nota il Comitato Cuperlo della Calabria: “Ci saremmo aspettati di tutto – si legge – ma non che a rappresentare Matteo Renzi nei seggi elettorali delle primarie nella provincia di Cosenza siano esponenti non iscritti al Partito Democratico ed assoldati tramite una agenzia di vigilanza esterna al Partito. Abbiamo contezza che in oltre 30 casi ci sono scrutatori e rappresentanti di lista che risultano essere vigilantes di una nota azienda cosentina. Evidentemente – conclude la nota – qualcuno ha dato mandato a tale azienda di rappresentarlo nei seggi dietro pagamento. Se dobbiamo cambiare verso i vigilantes cancellando gli iscritti il partito muore”.

Il responsabile organizzativo delle primarie del Pd David Zoggia ha annunciato che alle ore 13 i votanti erano 980mila, entusiasmo per la cifra e certezza di superare i due milioni di votanti entro la chiusura stasera alle ore 20. In Emilia-Romagna, da sempre la regione più rossa d’Italia anche se negli ultimi anni si è assistito a un certo decadimento, i votanti alle ore 12 erano 1569.349. Nel dettaglio nella provincia di Bologna escluso i territorio di Imola, i votanti erano stati 37.683. In provincia di Reggio 21.121. A Reggio città 6.327; Correggio 1.161; Quattro Castella 773; Casalgrande 720; Bagnolo 675; Scandiano 651; Rubiera 643; Cavriago 604. A Modena città e provincia si sono registrati 27.703 voti ,contro i 32.189 delle precedenti primarie. Una nota diffusa dal Pd modenese si fa sapere che “le operazioni di voto si stanno svolgendo in maniera regolare: dai 119 seggi allestiti su tutto il territorio provinciale, infatti, non vengono segnalati problemi di rilievo. Ricordiamo che i seggi rimarranno in funzione fino a questa sera alle ore 20.00 con orario continuato. La prossima rilevazione sull’affluenza nel modenese è prevista per le ore 17”.

Una bella fila di mezz’ora è quella che ha fatto stamattina il sindaco di Firenze Matteo Renzi per riuscire a votare. Si è recato al circolo del Pd di Piazza dei Ciompi dove evidentemente l’affluenza è molto alta. Non ha rilasciato molte parole ai giornalisti che affollavano il seggio in sua attesa, limitandosi a una battuta scherzosa: “Di sicuro non voto Pittella”. Evidentemente soddisfatto per l’alta affluenza, ha poi detto che le primarie stanno andando bene viste le molte persone che stanno votando.

Iniziano ad arrivare i primi risultati dall’estero. Pippo Civati è il candidato che ha ottenuto il maggior numero di preferenze al Circolo Carboni di Melbourne, in Australia, il primo a essere scrutinato per le primarie del Pd. Lo ha annunciato lui stesso sul suo blog: “Circolo Carboni di Melbourne: Civati 49, Renzi 33, Cuperlo 6. Buon voto a tutte e tutti. Andateci, io ovviamente ci vado”. Altre notizie arrivano anche dal comitato Cuperlo, secondo cui in Australia, quando si sono già chiuse le operazioni di voto a Sidney, Melbourne e Adelaide, Gianni Cuperlo è in vantaggio con 202 voti, seguito da Matteo Renzi con 104 voti e Pippo Civati con 69.

“Tra poco i primi dati sull’affluenza”. Lo ha annunciato su Twitter Davide Zoggia, responsabile organizzativo del Partito Democratico, che già ieri aveva detto che per queste primarie sono stati allestiti 8.800 punti in cui è possibile votare tra gazebo, sedi di partito, associazioni: “In ogni città ci sarà un gazebo, nelle grandi città ovviamente ve ne saranno più di uno”, aveva spiegato Zoggia. “Credo che ci sarà una partecipazione molto significativa, mi azzardo a dire che potrebbero essere due milioni i votanti, mi auguro e auspico che sarà così, sperando anche che le condizioni meteo ci aiutino. Dobbiamo ricordare – aveva poi concluso – che alle primarie del 2009 e a quelle del 2012 si è avuta una partecipazione di oltre 3 milioni anche se a quell’epoca non si votava per scegliere il segretario ma il candidato premier, quindi aveva un significato diverso”.

Anche il sindaco di Roma Ignazio Marino si è recato stamattina al seggio: “Ho votato Renzi perché ritengo che servano scelte chiare e nette”, ha detto il primo cittadino della capitale, secondo cui “Matteo ha detto con chiarezza che vuole un sistema bipolare, una legge elettorale maggioritaria, che è ciò che ho sempre affermato anche in passato. Un sistema dove due candidati si confrontano costringe le parti piu’ antiche dei partiti a scegliere i candidati migliori: se si vuole vincere bisogna mettere in campo le donne e gli uomini migliori”. “E poi – ha aggiunto Marino – perché credo che in questo momento di crisi economica serva una figura con esperienza amministrativa che dia a una grande forza come il Pd le priorità delle persone, delle famiglie, delle fragilità sociale, quei temi cioè che chi si è confrontato con la gente conosce bene”.

I tre candidati alle primarie del Pd si sono recati questa mattina al seggio per votare. Matteo Renzi è arrivato verso le 9.30 in piazza dei Ciompi, lo stesso dove l’anno scorso si lamentò della lunga attesa in fila, e si è intrattenuto a parlare con un gruppo di studenti e altri cittadini. Pippo Civati ha votato invece a Monza: “Se vinco io è una svolta clamorosa – ha detto ai giornalisti – se vince Cuperlo resta tutto come adesso. Se vince Renzi c’è un po’ di ambiguità”. Civati ha poi aggiunto di aver già preparato i discorsi per ogni eventualità, quindi per la sua vittoria, quella di Renzi e quella di Cuperlo. Proprio quest’ultimo è stato visto stamattina al seggio del Circolo del partito di Piazza Verbano a Roma, dove ha votato: “Faccio gli auguri agli altri candidati, oggi è una bella giornata, vorrei non fosse una giornata di polemiche. Da domani il Pd sarà pi forte. Chiunque vinca. Siamo un partito vitale, dritto sulle gambe. Il Paese ha bisogno di noi, va ricostruito. C’è bisogno di questa grande forza popolare”, ha detto.

Secondo il popolo della Rete, Matteo Renzi è il nuovo segretario del Pd. Lo rivela il Corriere della Sera tramite Sentimeter, dove sono state analizzate le preferenze espresse sui social network nei confronti dei tre candidati: dopo 630mila commenti pubblicati su queste primarie (circa 30mila post al giorno), su Twitter il sindaco di Firenze viene dato al 53,8%, seguito da Gianni Cuperlo al 29% e Pippo Civati al 17,2%. Renzi è stato in grado di trovare maggiori consensi grazie ai recenti attacchi rivolti ad Alfano e alla Corte costituzionale che ha stabilito di bocciare il Porcellum, ma anche chiedendo a gran voce le dimissioni del ministro Cancellieri. Proprio su quest’ultimo punto Civati avrebbe invece perso qualcosa, ritirando l’annunciata mozione di sfiducia, ma avrebbe poi guadagnato nuovamente nel confronto tv su Sky. Il dibattito televisivo ha invece visto in difficoltà Cuperlo che, rispetto ai suoi avversari, è apparso meno a suo agio di fronte alla telecamera.

Viene scelto oggi, domenica 8 dicembre, il nuovo segretario nazionale del Partito Democratico. Dalle ore 8 alle 20 sarà infatti possibile votare presso uno degli 8.800 seggi disponibili in tutta Italia per uno tra Matteo Renzi, Gianni Cuperlo e Pippo Civati. Per diventare il nuovo leader del partito, però, è necessario superare il 50% più uno delle preferenze totali, altrimenti il successore di Guglielmo Epifani verrà scelto dalla nuova assemblea nazionale di domenica prossima. “Andando stasera a casa sentite questa che è una sfida. Mettetevi in gioco”, ha detto il sindaco di Firenze nel comizio conclusivo ad Empoli, “mettetevi una mano sul cuore” e “faremo tornare bello questo Paese, per tornare a sognare”. “Mentre Grillo fa il Vaffa Day, noi replichiamo col Welcome Day – ha aggiunto – il giorno dell’accoglienza, del sorriso, il giorno della speranza. Possiamo farlo solo tutti insieme”. Da Bologna, invece, Gianni Cuperlo ha assicurato la sua lealtà al partito anche in caso di sconfitta: “Se non dovessi vincere, mi metterei al servizio dell’unità del Pd, difendendo e promuovendo le idee e il progetto che abbiamo messo al centro di questo programma”. Se dovesse invece diventare il nuovo segretario, Cuperlo ha chiarito che si dedicherà “interamente, nei prossimi anni, a questa attività. Sono convinto che bisogna reinvestire in questo partito perchè non siamo stati all’altezza delle promesse che avevamo fatto”. Infine si è chiusa a Cagliari, in una gremita sala della stazione marittima del Porto, la campagna congressuale di Pippo Civati: “Ci fa piacere pensare che ci sono persone che si organizzano per manifestare contro l’acquisto degli F35, questi sono i movimenti che dobbiamo ospitare all’interno del partito – ha detto durante il comizio – l’unica guerra che vogliamo combattere è quella contro la povertà”. Riguardo il possibile esito del voto di oggi, il sondaggista Arnaldo Ferrari Nasi ha spiegato su quete colonne che probabilmente Matteo Renzi prenderà il 45% o al massimo il 50%, ben al di sotto del 60% indispensabile per garantirgli una schiacciante vittoria. Cuperlo arriverà al 30% e Civati al 10%. Nello scenario descritto, quindi, a quel punto a essere decisiva sarà l’affluenza: se non si supera la barriera dei 2 milioni di elettori le Primarie saranno un flop e Renzi si troverà a essere un “segretario-travicello” in balia di un’Assemblea del partito nelle mani dei suoi avversari dalemiani. Alle prossime elezioni, ciò gli impedirà la svolta di un’alleanza con i centristi mollando la sinistra, e il centrodestra riuscirà a riorganizzarsi in un’ottica bipolare. (scorri più in basso per vedere i video della chiusura della campaggna congressuale dei tre candidati)