Alle Primarie del Pd, Matteo Renzi prenderà il 45% o al massimo il 50%, ben al di sotto del 60% indispensabile per garantirgli una schiacciante vittoria. Cuperlo arriverà al 30% e Civati al 10%. Nello scenario descritto dal sondaggista Arnaldo Ferrari Nasi, a quel punto a essere decisiva sarà l’affluenza: se non si supera la barriera dei 2 milioni di elettori le Primarie saranno un flop e Renzi si troverà a essere un “segretario-travicello” in balia di un’Assemblea del partito nelle mani dei suoi avversari dalemiani. Alle prossime elezioni, ciò gli impedirà la svolta di un’alleanza con i centristi mollando la sinistra, e il centrodestra riuscirà a riorganizzarsi in un’ottica bipolare. In questo momento Forza Italia è al 22% e il vecchio centrodestra di An al 6% ma con un potenziale del 12%, cui si aggiungeranno i consensi del Nuovo Centro Destra. Per Arnaldo Ferrari Nasi, comunque vadano le Primarie del Pd, Berlusconi e i suoi eredi sconfiggeranno un centrosinistra colpevole di avere sprecato l’occasione irripetibile che una candidatura di Renzi poteva rappresentare un anno fa.



Ferrari Nasi, lei che cosa si aspetta da queste Primarie del Pd?

I sondaggi sulle Primarie vedono Renzi, Cuperlo e Civati rispettivamente al 45%, 30% e 10%, anche se in base alle metodologie di rilevamento il sindaco di Firenze può arrivare fino al 50%. La vittoria di Renzi pare sicura, ma a essere decisivo sarà di quanto vincerà e fino anche punto il suo risultato sarà percepito come “schiacciante” all’interno dell’apparato del Pd. Se Renzi non riuscirà ad avere un successo netto, sarà un “segretario-travicello”: i notabili del partito faranno di tutto per ostacolare il suo lavoro facendo come sempre il gioco del centrodestra.



A Renzi basterebbe arrivare al 50%?

Renzi deve superarlo, perché se così non fosse si renderà necessario un passaggio dall’Assemblea Nazionale del Pd che è in mano ai quadri dalemiani e bersaniani. Se anche Renzi arrivasse al 55% e Cuperlo il 40%, per il sindaco di Firenze non sarebbe una bella vittoria.

Secondo i sondaggi quanti saranno gli italiani che prenderanno parte alle Primarie?

Circa due milioni, cioè un milione in meno rispetto alle Primarie di un anno fa. Se i votanti saranno meno di due milioni, per Renzi sarà un fallimento. Se invece si supererà questa soglia avrà una solida base di consenso politico su cui contare. E’ da questo che avremo la risposta a tre domande cruciali per il futuro del Pd.



Quali?

La prima domanda è se Renzi abbia perso l’effetto novità che aveva l’anno scorso. La seconda è se le primarie in quanto tali abbiano smesso di interessare l’elettorato, magari perché sono state in qualche modo osteggiate dal partito. Ma soprattutto, bisognerà vedere, qualora Renzi risultasse vincitore, se l’apparato del Pd gli permetterà di svolgere un buon lavoro da segretario all’interno del partito.

 

Se si andasse a votare per le elezioni nazionali il giorno dopo le Primarie del Pd, lei quale risultato si aspetterebbe?

Molto dipenderà da come si struttureranno le alleanze. Io mi aspetto che il bipolarismo sopravviva e non si torni al proporzionale puro. Se dovesse vincere Cuperlo, il centrodestra si riorganizzerebbe sicuramente in modo tradizionale. Forza Italia, che ha il 22% dei consensi, stringerebbe un accordo con le altre forze, tra le quali spiccherebbe la riproposizione di Alleanza Nazionale che in questo momento è al 6% ma ha un potenziale del 12%, nel quale andrebbero inclusi anche Fratelli d’Italia e una parte di indecisi e di elettori del M5S con un background di destra. Il Nuovo Centro Destra è in calo perché il suo bacino di voti sono gli stessi di Scelta Civica e Udc. L’elettorato di questi partiti insiste sulla stessa zona centrista dello schieramento.

 

Che cosa accadrà a quel punto?

Tutti questi partiti si uniranno in un unico schieramento che metterà insieme Nuovo Centro Destra, centristi, Forza Italia, la riproposizione di qualcosa di molto simile ad Alleanza Nazionale e la Lega nord che è in recupero.

 

E se vincesse Renzi, come prevedono i sondaggi?

Dubito che Renzi, pur vincendo, avrà la forza per sparigliare mollando la sinistra e alleandosi con i centristi. Si troverà costretto a ballare, almeno ancora per un giro, nel quadro degli schieramenti tradizionali e questo lo brucerebbe. La riproposizione dell’assetto delle vecchie alleanze porterà alla vittoria del centrodestra, con o senza Renzi.

 

Davvero una vittoria del sindaco di Firenze alle Primarie sarebbe così ininfluente?

Non la definirei ininfluente, ma non sarebbe tale da cambiare l’esito delle elezioni politiche. La storia non si ripete e le occasioni, in politica come nella vita, si presentano una volta sola. Un anno fa la dirigenza del Pd ha sprecato l’opportunità unica di candidare Renzi e sconfiggere Berlusconi una volta per tutte, e ora il sindaco di Firenze non ha più né potrà mai avere la forza che avrebbe avuto un anno fa.

 

(Pietro Vernizzi)