Doveva essere un comizio elettorale come tanti altri quello a Civita Castellana in provincia di Viterbo, per Sandro Ruotolo, candidato di Rivoluzione Civile alla presidenza della Regione Lazio. E invece le cose sono andate diversamente. Un gruppo di giovani, militanti di Casapound dal volto semi coperto lunedì mattina hanno fatto irruzione nella sala Bruno Buozzi, armati di fumogeni, insultando e minacciando il giornalista. “Una bruttissima esperienza – ha raccontato a Corriere.it –, sono volate le sedie, hanno acceso un fumogeno all’ingresso dell’edificio poi sono fuggiti. Ci hanno impedito con le trombe di proseguire“. È arrivata la secca smentita di CasaPound:”Solo una goliardica contestazione al “maleducato” e antidemocratico Ruotolo“. Il responsabile locale e candidato al Consiglio regionale del Lazio, Alberto Mereu ha aggiunto:”I militanti hanno fatto pacificamente irruzione nella sala, srotolando uno striscione con su scritto “Ruotolo maleducato” per stigmatizzare il gesto del candidato che non ha voluto stringere la mano al candidato di CasaPound Simone Di Stefano spiegando di essere ‘orgogliosamente antifascista”. “Evidentemente non tutti sono stati fortunati come noi che abbiamo potuto ricevere un’educazione adeguata – afferma – Perciò ci siamo sentiti in dovere di riprendere Ruotolo, che alla tenera età di 58 anni non ha ancora imparato a relazionarsi con i suoi avversari politici“.
Dal canto suo, però, Ruotolo spiega il suo rifiuto di stringere la mano a Di Stefano:”l’ho fatto per solidarietà a Nichi Vendola che dai candidati di Casapound viene insultato e offeso per la sua omosessualità“. E rincara la dose:”Questa è la risposta di Casapound, intollerante e fascista, alla mia doverosa e pacifica presa di posizione pubblica contro l’omofobia e il razzismo“. A parte l’increscioso episodio, il candidato di Rivoluzione Civile non si è lasciato intimidire dall’accaduto:”Ora sono in macchina, scortato da un’auto dei carabinieri che mi accompagneranno durante i miei appuntamenti nel viterbese“. E ha aggiunto:”Spero che gli aggressori vengano riconosciuti al più presto. I rappresentanti locali di Rivoluzione civile mi hanno detto che erano facce conosciute nei paraggi“.
Sull’assenza dei poliziotti il giornalista ha affermato che gli sarebbe piaciuto vedere le forze dell’ordine “visto che dopo la mancata stretta di mano si sono scatenate le più dure reazioni e minacce contro di me su internet da parte dei militanti di CasaPound“. Una campagna elettorale tutt’altro che distesa nel Lazio, anche in considerazione di un altro episodio avvenuto domenica su un banchetto elettorale di Francesco Storace a Frascati quando è comparsa una celtica.
Episodi che scuotono il mondo politico. A cominciare da Antonio Ingroia, candidato premier di Rivoluzione Civile che condanna quanto avvenuto:”Esprimo solidarietà personale a Ruotolo, giornalista coraggioso che non si è mai fatto intimidire da mafiosi e camorristi e che, da vero partigiano della Costituzione, non ha mai piegato la schiena ad ogni forma di fascismo. Estendo l’appello anche agli altri leader politici affinché sia garantito un clima sereno e civile nel proseguo della campagna elettorale“. Gli fa eco Antonio Di Pietro:”Si tratta di un episodio gravissimo che condanniamo con fermezza e che respingiamo al mittente con forza. Ci auguriamo che la magistratura e le forze dell’ordine possano individuare quanto prima i responsabili di questo atto di violenza. Non ci lasceremo intimidire: Rivoluzione Civile proseguirà il suo impegno a testa alta e con la schiena dritta”.
Anche il presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini ha voluto manifestare la propria vicinanza a Sandro Ruotolo, raggiungendolo telefonicamente.
Ancora più netto il commento del segretario di Rifondazione comunista e candidato di Rivoluzione civile Paolo Ferrero:”L’episodio di oggi è l’ennesima dimostrazione del carattere antidemocratico delle formazioni neofasciste. Per questo l’antifascismo è un punto fondamentale del nostro programma. Chiediamo ora a tutte le forze politiche di pronunciarsi e di condannare il vergognoso episodio odierno“.