Imu, Irpef, Ilva di Taranto, incandidabilità, sanità, matrimoni gay: Silvio Berlusconi, leader del Popolo della Libertà, a tu per tu con gli elettori attraverso il forum dell’Ansa risponde alle domande, più o meno scomode. Tra le prime questioni trattate c’è quella relativa a Equitalia: “Si è sviluppato un sentimento negativo in molta parte dei cittadini, soprattutto gli imprenditori, che hanno visto alcuni di loro addirittura togliersi la vita, in qualche caso non per non avere trovato i soldi per pagare i loro dipendenti, ma quelli per pagare i contributi e le tasse. Da qui la nostra idea di intervenire su Equitalia”. Il Cavaliere dedica poi spazio a una delle proposte più controverse di questa campagna elettorale, quella della restituzione dell’Imu 2012 ai cittadini: “Proponiamo un gesto simbolico – ha detto l’ex premier – che lo Stato riconosca di avere sbagliato e restituisca i cittadini quello che hanno versato per una riappacificazione tra cittadini e Stato”. E sottolinea: “È una tassa dissennata che ha portato a una svalutazione del patrimonio immobiliare. Seconda conseguenza drammatica: si sono ridotte le vendite degli appartamenti già ultimati”.
Per ciò che riguarda le promesse ha detto: “Nel contratto del 2001 abbiamo realizzato 4 punti sui 5 del programma. Il nostro obiettivo è di arrivare ad un fisco che va dalle persone alle cose. In questo caso avremmo potuto varare le due aliquote dell’Irpef al 23% e al 33% , non si è potuto fare per una serie di motivi tra cui la grossa crisi venuta dall’America. Nel contratto del 2008 c’erano 6 punti e li abbiamo realizzati tutti”, aggiungendo che “sull’Irpef speriamo di arrivare finalmente alle aliquote del 23% e del 33% che da sempre ci proponiamo di raggiungere”. E ancora: “In quattro anni intendiamo abrogare interamente l’Irap”.
Berlusconi scende anche nei particolari, facendo due conti: “Pensiamo che sia prudente pensare che andando a lavorare in profondità si possano risparmiare 16 miliardi all’anno, in modo da arrivare al quinto anno a un risparmio del 10% della spesa, cioè 80 miliardi”. Inoltre, riguardo all’ipotesi che la notizia delle dimissioni del Papa possa in qualche modo danneggiare la sua campagna elettorale, l’ex premier ha dichiarato: “Abbiamo meno attenzione dai media come è logico che sia. Non so se potrebbe essere un danno. Avremo meno possibilità di informare gli elettori”.
Si passa a parlare di Europa e sulla sua credibilità: “Mi fa arrabbiare che dicano che non ho credibilità in Europa e nel mondo. Io sono aperto alla stima degli altri, alla cordialità, all’amicizia, ho grande amicizia con i capi di Stato e di governo. Certamente negli ultimi tempi sono andato in rotta di collisione con la Germania e la Francia perché le proposte mi sembravano negative per l’Europa e inaccettabili per gli altri Paesi”. Mentre sui processi che lo vedono coinvolto ha detto: “Sul presunto atteggiamento dilatorio di cui parla la procura, rispondo che ho dei buoni motivi per non dovermi occupare in questa campagna elettorale delle presenze numerose che mi vengono richieste in tribunale”. E quando qualcuno gli chiede del rapporto tra televisione e comunicazione politica, Berlusconi ribadisce che al momento “soffriamo di una legge sulla par condicio che dà a ogni partito in campo lo stesso spazio di comunicazione, con una altissima frammentazione a favore dei partitini”. Tra i temi trattati anche quello riguardante il matrimonio gay, su cui arriva il deciso “no” di Berlusconi: “Sono esclusi dai nostri programmi mentre sono inclusi i diritti delle coppie di fatto”. C’è tempo anche per fare dell’ironia sui suoi avversari, così Berlusconi, imitando (dopo Bersani) anche Grillo, dice del Movimento 5 Stelle: “Abbiamo avuto la pessima sorpresa che più dell’80% dei suoi candidati sono persone che hanno già fatto politica ai livelli non nazionali e appartengono all’ambiente dell’estrema sinistra, dei centri sociali e dei no Tav. Tra questi la sinistra può trovare candidati di sostegno, magari con un cambiamento di casacca che vedo possibile, perché non vedo questo gruppo di Grillo così compatto”. C’è anche chi si lascia andare a un libero sfogo sulla sua situazione personale, come Emanuele: “Signor Presidente, io pago 430 euro di affitto di casa e mi restano 70 euro. Pensa che ci arriverò a fine mese? Sfido chiunque ad arrivare a fine mese, mi cambierà qualcosa votando lei?”. Ai posteri l’ardua sentenza.