“Mi è dispiaciuto, mi è sembrata più una gaffe del Professore che un’iniziativa della Merkel: i governi europei si rispettano reciprocamente, un intervento del genere della Merkel è impensabile”. Queste le parole del leader del Partito Democratico, Pier Luigi Bersani, ai microfoni del Tg2, con cui risponde alle recenti dichiarazioni del premier Mario Monti su eventuali timori della cancelliera tedesca riguardo un governo di centrosinistra. “Se vinciamo noi  – ha aggiunto Bersani – è chiaro che siamo assolutamente disponibili aperti a discutere forme di collaborazione e di convergenza che siano alternative al berlusconismo e al populismo”. Secondo il candidato premier del centrosinistra “ci vuole qualcuno che abbia la maggioranza in Parlamento” e “sia chiaro che o vinciamo noi o vincono Berlusconi e la Lega. Se vinciamo noi con il 51% del Parlamento è chiaro che siamo assolutamente disponibili e aperti a discutere forme di collaborazione e convergenza”. Monti, nel tentativo di correggere in qualche modo il tiro, ha spiegato stamattina che un eventuale accordo con il Pd “non solo è falso che ci sia, ma anche che la signora Merkel sia coinvolta. Sono io che proteggo la Merkel dall’arbitrario uso che ne fa Berlusconi. Né Bersani né io avremmo bisogno della benedizione della Merkel. Del resto, Merkel e Berlusconi fanno parte della stessa famiglia che è il Ppe. Ho solo voluto smentire questa affermazione di Berlusconi che non è né vera né verosimile”. Intanto, ancora una volta, il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, è tornato a parlare di Silvio Berlusconi: in una recente intervista rilasciata alla Bild ha infatti dichiarato che l’ex premier “con le sue irresponsabili attività di governo e con le sue avventure sessuali ha già messo l’Italia nei guai”. “Con le prossime elezioni molto è in gioco, come garantire che la fiducia costruita da Mario Monti non vada perduta. Sono molto fiducioso che gli elettori italiani faranno la scelta giusta per il loro Paese”, ha concluso Schulz. Dura la reazione del Pdl, a cominciare dall’eurodeputata Licia Ronzulli, secondo cui “ormai il presidente del Parlamento Europeo ha superato ogni limite, compreso quello della decenza. Se non si trova in Italia per la campagna elettorale utilizza la sua visibilità da Presidente dell’Europarlamento per influenzare il voto degli italiani”.



Anche Sandro Bondi si chiede “come mai, riguardo alle indebite e pesanti intromissioni di rappresentanti di istituzioni europee quali il presidente dell’Europarlamento Schultz, il nostro capo dello Stato non dica basta a tutela della nostra sovranità e della nostra dignità nazionale, di tutti, con le parole convenienti”.

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